Libano, omicidio di Rafiq Hariri: condannato il militante Hezbollah Salim Ayyash

18 Ago 2020 19:01 - di Redazione

La Camera di primo grado del Tribunale Speciale per il Libano ha riconosciuto il presunto militante di Hezbollah, Salim Ayyash, colpevole per l‘omicidio del primo ministro libanese, Rafiq Hariri, avvenuto nel 2005, assolvendo gli altri tre imputati: Assad Sabra, Hussein Oneissi e Hassan Habib Mehri.

Il Tribunale con sede in Olanda ha giudicato colpevole Ayyash di aver commesso un atto di terrorismo mediante esplosivi, dell’omicidio volontario premeditato dell’ex-primo ministro libanese e delle altre 21 persone morte nell’attentato e del tentato omicidio volontario premeditato delle 226 persone rimaste ferite.

Gli altri tre imputati invece sono stati assolti da tutti i capi di accusa.

Secondo i media locali, Ayyash rischia l’ergastolo, ma la pena verrà pronunciata in un secondo momento. Sia l’accusa che la difesa possono impugnare la sentenza.

“Non ci sono prove di un coinvolgimento” del regime siriano o della leadership di Hezbollah nell’omicidio dell’ex-primo ministro del Libano Rafiq Hariri, avvenuto nel 2005, hanno affermato i giudici del Tribunale Speciale per il Libano durante l’udienza.

“La Camera di primo grado è del parere che la Siria e Hezbollah possano aver avuto motivi per eliminare Hariri ed alcuni dei suoi alleati politici. Tuttavia, non ci sono prove del coinvolgimento della leadership di Hezbollah nell’omicidio di Hariri né ci sono prove dirette del coinvolgimento siriano“, ha affermato il presidente del Tribunale, l’australiano David Re.

Decine di sostenitori di Rafiq Hariri si sono radunati nel centro di Beirut per pregare intorno alla tomba dell’ex-premier libanese dopo il verdetto del Tribunale speciale per il Libano sull’attentato che il 14 febbraio del 2005 gli costò la vita e uccise anche altre 21 persone.

La sorella di Rafiq Hariri, Bahia, e sostenitori dell’ex-premier sunnita hanno letto versetti del Corano e lasciato fiori bianchi sulla sua tomba.

Dal canto suo il presidente libanese Michel Aoun parla di “giustizia”. E fa appello all’ “unità nazionale” dopo il verdetto del Tribunale speciale del Libano sull’omicidio dell’ex-premier Rafiq Hariri, ucciso in un attentato a Beirut più di 15 anni fa.

Per Aoun “fare giustizia sull’omicidio” Hariri “risponde al desiderio di tutti di chiarire le circostanze di questo crimine atroce che ha minacciato la stabilità e la pace del Libano“.

E, ha reso noto l’ufficio della presidenza libanese secondo quanto riporta l’agenzia Nna, per Aoun il verdetto del Tribunale speciale del Libano è “un’opportunità” per ricordare “i costanti appelli all’unità e alla solidarietà” arrivati da Rafiq Hariri.

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