Il mondo della scuola in rivolta contro l’Azzolina: «Sei come Schettino, ci mandi a schiantare»

21 Ago 2020 16:08 - di Adriana De Conto
Azzolina

Arrivano accuse pesantissime dal mondo sindacale di ogni sensibilità politica contro il ministro Lucia Azzolina. Se ancora l’inizio delle scuole è pieno zeppo di incognite e di decisioni contradditorie, la responsabilità è solo sua. Di un ministro giudicato ormai incapace e incompetente, senza appello. In tv a In onda ha praticamente confermato  di non sapere nulla, girando intorno al problema del “come” si inizierà. “Iniziare è un dovere morale”, ripete come un disco rotto. Intanto, però, ha tentato di addossare le colpe di tutte le difficoltà ai sindacati. Che la fanno nera.  “C’è chi rema per portare la nave in porto e lo fa con altissimo senso di responsabilità. C’è chi invece lavora solo per l’apparire: ma in mare i tanti Schettino non hanno fatto il bene del loro armatore”. Ada aprire il fuoco è Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola. Accusa pesantissima e non certo isolata. E’ un attacco frontale.

Tutto il mondo scolastico accusa l’Azzolina di superficialità: “Da mesi – sottolinea Gissi – il sindacato ha chiesto ai massimi livelli la necessità di programmare e intervenire attraverso misure straordinarie”. Ma la ministra non ha fatto niente. Grida vendetta il fatto che “Abbiamo sottoscritto il protocollo il 6 agosto, sottolineo solo il 6 agosto. Ma non abbiamo ancora avuto i dati delle decine di monitoraggi proposti alle scuole per conoscere nel dettaglio quali sono le esigenze reali”. “Un Ministero che si rispetti deve essere in grado di rappresentare i 10 milioni di componenti a livello istituzionale e non sulla base di ideologie politiche o esperienze personali pregresse”.

“Non ci sentiamo rappresentati da te”

La Azzolina anziché nascondersi dietro le polemiche con Salvini e l’opposizione,  dovrebbe dare risposte a famiglie,  docenti e studenti. Senza baloccarsi sulla mascherina un giorno sì e l’altro no. “Questo tentativo disperato ed imbarazzante di attribuire le responsabilità sui problemi dell’apertura dell’anno scolastico al sindacato, è smentito dai fatti.  Le responsabilità del ministero dell’Istruzione sono evidenti: le risorse stanziate sono insufficienti, non sono arrivate per tempo. E c’è purtroppo una grave mancanza di coordinamento tra i vari attori istituzionali, pensiamo al problema del trasporto non risolto o la mancanza di organico: quindi credo che questa accusa gratuita si rivelerà un boomerang per la ministra”. Lo sottolinea  Francesco Sinopoli, segretario generale Cgil Scuola. Non solo. “Sul riferimento al concorso per titoli ai precari avevamo detto  che a settembre ci saremmo trovati con migliaia di cattedre scoperte, cosa che sta puntualmente avvenendo. Dunque,  l’impressione che traiamo da questa uscita della ministra è appunto quella di liberarsi di responsabilità. Che sono integralmente sue e del governo”.

L’Azzolina ha una corte che le dice sempre sì

I nodi arrivano al pettine: “Assistiamo ad una reazione scomposta del ministro dell’Istruzione. Con il ricorso ad una serie infinita di luoghi comuni e stereotipi: le donne, il sessismo, la resistenza al cambiamento, il sindacato cattivo:  si costruisce un ruolo di vittima sacrificale”. Durissima l’  Uil Scuola. “Bisogna trovare il colpevole! Cosa c’è di più facile che individuarlo nel sindacato”. Dimostrando di non conoscere cosa bolle in pentola attualmente tra docenti e personale: “Come se non sapesse, il ministro, che il sindacato ha una base di centinaia di migliaia di lavoratori, oggi disorientati dalle sue decisioni Che non si sentono rappresentati da un ministro autoreferenziale, che non tollera la critica. Certo, al suo interno si è circondata di una ‘corte’ scelta tra i propri amici che non osano darle torto. E chiama sabotaggio tutto ciò che non coincide con un suo desiderio”. Ancora: ” Non basta invocare la collaborazione vuota e sterile, chiedendo di remare nella stessa direzione. Ministro, in quella direzione ci sono gli scogli, ci andiamo a schiantare”.

 

 

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