Il flop della Bellanova, la sanatoria dei migranti la fa piangere di nuovo: i numeri lo certificano
La sanatoria dei migranti irregolari presenti in Italia voluta a suon di lacrime dal ministro Teresa Bellanova è un autentico flop su tutta la linea. Ora a leggere i numeri dovrebbe piangere di nuovo, ma di delusione. A diffondere i numeri che freddano gli entusiasmi del ministro renziano delle Politiche Agricole ci ha pensato un inchiesta de La Stampa. Il Ministero dell’Interno ha infatti comunicato che, al 31 luglio 2020, ci sono state appena 148.594 domande di regolarizzazione degli immigrati per chiedere il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
Il fallimento della sanatoria Bellanova
I numeri sono lontanissimi da quelli che la ministra aveva stimato. Primo flop. La Bellanova insomma ha preso un topica: tra l’altro di questi 148.594, la maggior parte, 128.179, riguardano i rapporti di lavoro domestico e appena 19.875 sono relative ad agricoltura e pesca. E pensare che tre mesi fa il ministro aveva fatto i capricci, aveva minacciato di dimettersi nel caso in cui la maggioranza giallorossa non avesse approvato il “suo” provvedimento. Sosteneva che la sua sanatoria avrebbe dovuto tutelare i lavoratori e i braccianti agricoli, vittime del caporalato. Ora chi glielo dice che aveva sbagliato tutto?
La Bellanova ha sbagliato tutto
Il provvedimento, stando ai numeri, sta raggiungendo l’effetto opposto a quello che si era prefisso la Bellanova. E veniamo al secondo flop. Le procedure di regolarizzazione del lavoro sommerso riguardano per lo più mercati dotati di un’elevata mobilità del lavoro e caratterizzati da rapporti di breve durata (più della metà inferiore ai tre mesi). Per cui – leggiamo- anziché creare nuovi posti, il provvedimento ha aumentato le persone che lo cercano.
Sbugiardata dai fatti
Insomma, tutti i rilievi posti da sempre dal centrodestra sulla sanatoria sono stati confermati dai fatti. Fatti e numeri che si intrecciano con i dati dell’Istat, che fornisce numeri relativi all’occupazione disastrosi al giugno 2020: certificano, cioè, una diminuzione di 750mila occupati rispetto all’anno precedente. 600mila dei quali dovuti alla mancata attivazione dei nuovi rapporti di lavoro stagionali e a termine. Il 20% di questi riguardano lavoratori stranieri. Insomma una sonora bocciatura per la Bellanova, che pensava di avrebbe trovato la panacea di tutti i mali invece ha lasciato tutto com’era, anzi peggiorando il quadro. Ci sarebbero pertanto 500mila stranieri in cerca di lavoro. Qualcuno al governo dovrà spiegare perché è stata permessa una sanatoria per programmare nuovi flussi…