Ago 18 2020

Girolamo Fragalà @ 09:21

È morto Cesare Romiti, storico manager della Fiat, protagonista dell’economia italiana

È morto a Milano all’età di 97 anni Cesare Romiti, storico amministratore delegato e presidente della Fiat.

Cesare Romiti, dallo studio alla scalata

Romiti nacque a Roma il 24 giugno del 1923. Figlio di un impiegato delle Poste, secondo di tre fratelli, si diplomò ragioniere. Poi prese la laurea a pieni voti in Scienze economiche e commerciali studiando di notte e lavorando di giorno per mettere insieme qualche soldo. Il padre infatti era morto a soli 47 anni. Nel 1947 iniziò a lavorare per il Gruppo Bombrini Parodi Delfino, azienda di Colleferro, di cui dopo avrebbe assunto la carica di direttore finanziario affiancando Mario Schimberni, suo ex compagno di classe, che si occupava invece di amministrazione e controllo di gestione.

L’incontro con Enrico Cuccia

Nel 1968, sempre a Colleferro, Romiti ricoprì la carica di direttore generale nella Snia Viscosa dopo la fusione con la sua ex azienda. E proprio per seguire da vicino questa fusione, frequentò a Milano gli uffici di Mediobanca, facendo una buona impressione ad Enrico Cuccia. Due anni più tardi l’Iri lo nominò direttore generale prima e amministratore delegato poi della compagnia aerea Alitalia.

Il triumvirato con Umberto Agnelli e Carlo De Benedetti

Lavorò per un breve periodo (1973) alla Italstat, azienda che lasciò per approdare, sponsorizzato da Cuccia, al gruppo Fiat nell’ottobre del 1974, quindi nel periodo della crisi petrolifera. Nel 1976 Romiti diventò amministratore delegato in un triumvirato con Umberto Agnelli (lo stesso anno eletto senatore della Dc in un collegio romano) e Carlo De Benedetti (resta alla Fiat solo tre mesi).

Romiti e i pieni poteri alla Fiat

Nella casa automobilistica ottenne i pieni poteri nel 1980, quando i due fratelli Agnelli, Gianni e Umberto, vennero convinti da Mediobanca a passare la mano per evitare il peggio. E ricoprì anche il ruolo di presidente (1996-1998) succedendo a Gianni Agnelli. Era stato l’ex direttore di Lettera 43 Paolo Madron, sabato scorso, ad annunciare via Twitter la sua agonia. «Sta lottando come un leone ma si sta spegnendo», aveva scritto il giornalista, tra i massimi esperti del mondo Fiat.