Covid, allarme a Civitavecchia. Migranti in fuga da Cori. Rampelli: basta trasferimenti, Zingaretti compiacente

3 Ago 2020 17:23 - di Adele Sirocchi

La fuga dei migranti dai centri di accoglienza è ormai prassi quotidiana. Cinquanta tunisini, è notizia di poco fa, sono fuggiti  dalla tensostruttura di Porto Empedocle (Agrigento). Quattro o cinque sono tornati spontaneamente dopo qualche ora. Polizia, carabinieri e guardia di finanza stanno cercando i fuggitivi. Una decina di giorni fa, sempre dalla stessa tensostruttura della Protezione civile, erano scappati un centinaio di immigrati.

Rampelli contro i trasferimenti massicci di migranti nel Lazio

”La fuga dei migranti dai Cara, dopo i diversi casi in Sicilia e in Puglia che abbiamo già denunciato, prosegue anche nella Regione Lazio  – denuncia Fabio Rampelli di FdI – dove 43 immigrati sono fuggiti dalla struttura di Cori – in provincia di Latina. Proprio in quel territorio dove il ministro dell’Interno, con la compiacenza del governatore Zingaretti, ha fatto trasferire 344 clandestini sbarcati nei giorni scorsi sulle coste siciliane. Il trasferimento degli ospitanti nel Lazio rimane una decisione incomprensibile, quando vi sono casi d’importazione da Covid, i bus provenienti dell’est Europa che eludono i controlli dei test a sierologici a Tiburtina e addirittura – notizia di ieri – a Civitavecchia due navi da crociera, senza passeggeri, sono state messe in isolamento dopo la scoperta di tre casi fra gli equipaggi. Lamorgese e Zingaretti dovrebbero spiegare. Presenteremo un’interrogazione in Parlamento”.

La fuga dei migranti da Cori

A Cori diciotto dei 43 migranti che erano stati trasferiti da Latina sono scappati dalla struttura. Erano risultati negativi ai tamponi ma nel Cas di Cori, all’ex Santuario, dovevano osservare un periodo di quarantena proprio perché altri 12 del gruppo erano risultati positivi al Covid.

Dalla prima ricostruzione dei fatti è emerso che gli stranieri si sono allontanati intorno alla mezzanotte dopo aver scavalcato alla spicciolata un muro laterale dell’edificio approfittando dell’oscurità.  Solo in parte sono state rintracciati, nelle campagne vicine e alla stazione Termini. Continuano le ricerche degli altri che si sono dati alla fuga.

La situazione a Civitavecchia

La situazione a Civitavecchia è così riassunta dal vicesindaco Massimiliano Grasso.”Al momento nel porto di Civitavecchia ci sono due delle cinque navi da Crociera che sono ferme, la Costa Deliziosa e la Costa Favolosa in stato di isolamento. Nella prima già sabato scorso si è registrato il caso di un marittimo positivo, diventati due come poi annunciato ieri dalla Regione Lazio. Entrambi di origine filippina sarebbero arrivati a Fiumicino alcuni giorni prima per prendere parte dell’equipaggio in previsione della ripartenza. Risultati positivi, sono stati trasferiti allo Spallanzani. La situazione, in questo caso specifico, non desta particolare preoccupazione perché i due, essendo arrivati dall’estero, erano già in auto isolamento e dalla nave sono stati portati direttamente all’ospedale. Tant’è che fino a sabato la nave pare avesse la libera pratica sanitaria”.

“Diverso, invece – puntualizza Grosso – il caso della nave Costa Favolosa, il cui membro dell’equipaggio risultato positivo, sempre di origine filippina, pare fosse a bordo da diverso tempo e quindi libero come gli altri di circolare nella città di Civitavecchia più giorni della settimana”. In città oggi la preoccupazione ancora non si avverte, ma nei bar e nelle tabaccherie si parla già di un possibile ritorno dell’emergenza.

 

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