Canili abusivi: scoperto un lager dei cani a Torino. Ma quanti sono in tutta Italia?
Sedici cani, tra cui anche alcuni cuccioli, chiusi in uno stanzone senza luce e con una sola finestra, senza né acqua né cibo. Abbandonati e reclusi in una cascina a Chieri, da una donna di mezza età, la proprietaria del rudere, al momento fuori regione per un impegno personale.
16 cani tenuti senza cibo né acqua
A scoprire il canile abusivo sono stati i carabinieri di Chieri e le guardie zoofile che sono intervenuti per salvare gli animali. Nel corso del sopralluogo dei militari dell’Arma, in collaborazione con i medici veterinari dell’AslTo 05 e le guardie zoofile, si è proceduto a liberare e rifocillare con cibo e acqua i cani (15 meticci e 1 pastore tedesco, tutti età compresa tra 6 mesi e 3 anni). Tutti i cani erano sprovvisti di microchip di identificazione. I carabinieri hanno denunciato la proprietaria della cascina per maltrattamento di animali. L’hanno anche sanzionata per la mancata registrazione degli animali oltre che per le condizioni fatiscenti della struttura. Gli animali sono destinati ora al canile di Chieri e in altri rifugi della provincia.
Canili abusivi, una piaga sottovalutata
Il problema dei canili abusivi è diventato una vera e propria emergenza nazionale. Non è la prima volta infatti che vengono scoperti canili o accampamenti adibiti a ospitare gli animali in lager per cani. Secondo l’indagine della LAV (Lega anti vivisezione) i dati sono allarmanti. Anche l’Enpra insieme alla LAV ha più volte denunciato una situazione “fuori controllo”. Se infatti la struttura di oggi è stata trovata al Nord, è purtroppo il Sud la regione che presenta un maggior numero di canili abusivi.
La denuncia del Sindacato veterinari
Striscia la notizia ha realizzato in più occasioni dei servizi speciali per denunciare le condizioni drammatiche nelle quali vengono tenuti gli animali. Non solo canili abusivi, ma anche allevamenti di animali vari. Il Sivelp ha pubblicato un elenco dettagliato delle ultime denunce riguardanti il fenomeno. Una lista che tocca tutta Italia: da Palermo a Lecce, da Roma ad Adria, da Venezia a Napoli. Il Sindacato dei veterinari chiede da anni una soluzione, perché questa piaga ricade su Sanità e Municipi, cioè in pratica sui cittadini. Una delle emergenze da affrontare con soluzioni legislative mirate.