Bonus Inps, spuntano altri due del Pd: un sindaco e un consigliere comunale
“Sono uno dei 143.037 sui 245.430 avvocati italiani che ha ottenuto 1.200 euro di bonus Inps”. Così su Facebook il consigliere comunale del Pd a Genova Alessandro Terrile (nella foto copertina, a sinistra).
Il lamento dell’avvocato genovese, consigliere comunale
“Non è facile capire quanto guadagna un consigliere comunale, che è pagato a gettoni, e solo se partecipa ad almeno due terzi della seduta. Nel 2019 ho percepito 8.357 euro netti per gettoni da consigliere comunale. Fanno 696 euro al mese. Poi c’è il lavoro. Sono avvocato libero professionista e non ho mai avuto uno stipendio fisso. Nel 2018 ho dichiarato redditi per 34.600 euro lordi, compresi i gettoni del Comune. Prima di fare politica guadagnavo di più, ma non è questo il tema”. “Quest’anno, con il lockdown e i tribunali chiusi, il mio fatturato di marzo aprile e maggio è stato zero – prosegue l’esponente dem – Per questo, quando Cassa Forense ha bandito l’erogazione di un bonus per chi aveva redditi inferiori a 35.000 euro (o 50.000 euro con riduzione di fatturato sull’anno precedente) ho partecipato”. Guai a chiamarlo “furbetto”, quindi. Ma quelli del Pd hanno sempre una spiegazione pronta. Che gli italiani devono accettare senza discutere.
Bonus Inps anche al segretario provinciale del Pd di Como
L’avvocato Terrile difende quindi il diritto ad aver il bonus Inps. Così come ha fatto, poche ore prima, un altro esponente dem. Anche Federico Broggi (nella foto copertina, a destra) si è “autodenunciato”. Il primo cittadino di Solbiate con Cagno, nonché segretario provinciale Pd di Como, ha comunicato personalmente di avere chiesto il contributo di 600 euro previsto per i liberi professionisti e le partite Iva che hanno accusato il calo di fatturato dovuto al lockdown. «Per grande trasparenza non aspetto che qualcuno trafughi notizie, né che l’Inps renda noti i nomi, ma preferisco dire subito che, pur essendo sindaco di un piccolo Comune, ho chiesto il bonus da 600 euro come libero professionista – spiega – E non l’ho fatto per rubare qualcosa, ma per un semplice e chiaro motivo. Vivo del mio lavoro e, dopo l’ultima fattura del 26 febbraio, a marzo, aprile e maggio ho fatturato zero con la mia partita Iva. Nonostante il non fatturato di tre mesi, tra luglio e ottobre ho giustamente versato e verserò quasi 3.000 euro di contributi e tasse». Broggi lavora come consulente, con partita Iva, nel settore della ricerca e selezione del personale. Come sindaco di un Comune di circa 4.600 abitanti riscuote una indennità mensile netta di 1.200 euro (a inizio mandato la giunta aveva scelto di ridursi gli emolumenti del 10%). Nessuno di loro ci sta a passare per un furbetto del bonus Inps. Di questo passo, quelli del Pd chiederanno anche le scuse.