Bonus, il M5S Rizzone: «Non sono un ladro». E accusa i suoi amici grillini: gogna ben orchestrata

15 Ago 2020 9:41 - di Mia Fenice
Rizzone

«Eccomi qua, sono pronto a metterci la faccia e ad assumermi le mie responsabilità. Ma anche a mettervi in guardia da chi vi sta gettando fumo negli occhi». Il grillino Marco Rizzone, con un video su Facebook, rompe il silenzio. È lui uno dei deputati finiti nella bufera per aver chiesto e ottenuto il bonus partite Iva da 600 euro.

Rizzone: «Mi assumo la responsabilità ma…»

«Voglio fare una premessa. Pur non avendo materialmente richiesto io quanto previsto dalla legge per la mia categoria di partita Iva, non incolperò (come hanno fatto altri) il mio commercialista. Ne riconosco l’inopportunità e, consapevole che in ogni caso la responsabilità ultima è solo mia, sono pronto ad assumermela tutta e fino in fondo, come ho sempre fatto. Però ora vi assicuro che pretenderò che si vada fino in fondo su una serie di altre “questioni morali”. Anche più serie di questa “leggerezza”».

«Mettono alla gogna una persona»

«A me questo tiro al piccione, ve lo devo dire, disgusta parecchio», continua Rizzone. «E sapete perché? Perché significa non farsi il minimo scrupolo nel mettere alla gogna una persona pur di gettar fumo negli occhi di voi cittadini. Illudervi che la colpa sia di chi in base a una legge dello Stato ottiene un contributo previsto per la sua categoria. E non di chi quella legge è incapace di scriverla in modo che non vi siano eventuali distorsioni».

«Non ho tolto i soldi a chi era in difficoltà»

«Per come hanno raccontato la vicenda, sembra quasi che io abbia tolto i soldi a chi era in difficoltà. Ma se ci pensate bene, i soldi del bonus Inps alla fine sono euro uguali a quelli del bonus per ristrutturare casa. O a quelli per rottamare l’auto», incalza Rizzone. «Volete farmi credere che nessuno dei “moralizzatori” abbia mai usufruito di questi soldi dello Stato perché in fondo guadagnava già abbastanza e bastava la spinta ambientalista? Quanti altri soldi ci hanno fatto perdere quegli stessi politici che ora mi attaccano con la loro incompetenza?».

Rizzone: «Tutto a norma di legge»

«Qui non è stato fatto nulla di illecito, nulla di illegittimo. Tutto a norma di legge. Un decreto scritto palesemente male (vuoi per la fretta – giustificabile -, vuoi per l’incapacità di alcuni soggetti – non giustificabile). Un decreto su cui in Parlamento nessuno dei colleghi “moralizzatori” è intervenuto per apportare modifiche che evitassero che l’indennizzo fosse dato “a pioggia”, a prescindere dal reddito. Tutto questo perché tanto ormai basta fare propaganda più che buone leggi».

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