Bimbo di 3 anni ingoia una moneta che si ferma tra tonsille e laringe: corsa all’ospedale di Cremona

20 Ago 2020 8:22 - di Edoardo Valci
moneta

«I bambini sanno essere velocissimi, basta meno di un attimo». Lo ha sperimentato in prima persona un papà che racconta una storia a lieto fine. È quella di un bimbo di 3 anni che ingoia accidentalmente una moneta e viene salvato da un intervento d’urgenza degli operatori sanitari all’ospedale di Cremona. Il piccolo giocava tranquillo, sul seggiolone, sotto lo sguardo dei genitori. Fra i giochi, davanti a sé, alcune monete. Le sposta sul ripiano come fossero macchinine. Ma a un certo punto il papà si accorge che all’appello ne manca una.

Il bimbo ingoia la moneta ma non mostra disagio

Sul pavimento non c’è e il figlio non dà segni di disagio. Ma il sospetto che l’abbia ingerita accidentalmente è immediato. L’uomo in pochi minuti decide di precipitarsi al Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale. Dalla visita non emerge niente di preoccupante, ma quel sospetto va fugato. Si opta per una lastra. Ed ecco che la moneta appare, nitida, «fra le tonsille e la laringe, uno spazio delicato di circa tre centimetri». A spiegarlo è Claudio Cavalli, direttore dell’Uo Pediatria aziendale. «Era inserita a mo’ di salvadanaio, dritta dritta».

La sofferenza, l’intervento

Il rischio era che il piccolo si potesse lesionare l’esofago o soffocare. «Da questo rischio è scaturita l’urgenza», dice Cavalli. Vengono così interpellati endoscopisti e anestesisti. In pochi minuti si decide di intervenire senza spostare il piccolo paziente in un centro pediatrico. Fatto il tampone per scongiurare la positività al Covid-19 si può procedere. «Il bimbo era sofferente, piangeva, aveva scialorrea», ricorda Roberto Grassia. È il responsabile del Servizio di gastroendoscopia digestiva diretto da Federico Buffoli. «Per estrarre un corpo estraneo in sicurezza su un paziente di 3 anni è necessario controllare le vie aeree attraverso l’intubazione. Questo può accadere solo grazie ad anestesisti con una competenza specifica e di comprovata esperienza».

L’estrazione della moneta con le pinze pediatriche

Una volta addormentato e intubato il bambino, continua lo specialista, «è stato utilizzato un gastroscopio pediatrico dal diametro di 6 millimetri (meno di una cannuccia). Poi, attraverso l’impiego di pinze pediatriche molto piccole, ho afferrato la moneta bloccata nell’esofago del bambino». L’intervento in sé è durato 10 minuti. «Al risveglio il bambino era tranquillo ed è stato subito bene. Tutto si è risolto senza complicanze», aggiunge l’anestesista Enrico Rizzi. «La vera sorpresa – dice Grassia – è stata scoprire che si trattava di una moneta da 20 centesimi. Dalla radiografia pensavamo fossero 2 euro, in proporzione all’esofago di un bimbo quasi un disco volante».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *