“Ti ammazzo”: militante dei centri sociali cerca di strozzare il presidente del Cinema America

22 Lug 2020 13:22 - di Viola Longo
cinema america

Nuova aggressione ai danni di un esponente del Cinema America di Trastevere. Stavolta a essere malmenato è stato il presidente dell’associazione che lo anima Valerio Carocci. Il giovane è stato vittima di un attacco piuttosto brutale: è stato preso per il collo e lasciato a terra quasi soffocato. “Ti ammazzo”, gli gridava il suo aggressore, incurante dei testimoni. Stavolta però nessuno si è stracciato le vesti e ha lanciato grida di preoccupazioni per il clima che si respira in città, come avvenuto un anno fa per una aggressione attribuita a ragazzi vicini al Blocco studentesco. Stavolta, infatti, l’aggressore è legato ai centri sociali. E all’Acrobax, in particolare.

Carocci si rifiuta di commentare

Il pestaggio di Carocci, che ha richiesto cure in ospedale, è passato così pressoché sotto silenzio, concludendosi con una sorta di pacca sulle spalle virtuale concessa dal ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano. “Mi rassicura sapere che l’autore dell’aggressione a Valerio Carocci del Piccolo America sia stato prontamente denunciato per minacce e lesioni. Tutta la mia solidarietà a Valerio, impegnato in questi giorni nella gestione delle sale all’aperto del Cinema America”. Lo stesso Carocci, contattato dall’agenzia di stampa Adnkronos, si è rifiutato di commentare.

La denuncia sporta dalla Digos

Un commento, invece, è stato rilasciato sulla pagina Facebook del Cinema America. “Vogliamo sottolineare che non c’è nessuna contrapposizione tra noi e i centri sociali perché le minacce e le aggressioni sono ad opera di un singolo individuo che, per quanto ne sappiamo, è estraneo da anni all’attività politica”. Insomma, un’assoluzione piena dei compagni dell’Acrobax e delle altre realtà estremiste. Un’assoluzione così totale da non richiedere neanche la denuncia da parte della vittima. A denunciare l’aggressione per lesioni, infatti, a quanto si apprende, non è stato Carocci, che invece in altre occasioni si prestava volentieri anche a microfoni e telecamere, ma la Digos.

Tutti zitti: l’aggressore è dei centri sociali

Dunque, quest’aggressione, a differenza della precedente, non provoca alcun allarme sociale, alcun rischio per la democrazia, alcuna richiesta di chiudere immediatamente l’Acrobax (e magari cospargerlo di sale), alcun intervento diretto del premier Giuseppe Conte. Del resto è noto: non sono violenti, sono solo compagni che sbagliano. Anche quando, come nel caso di Carocci e del suo aggressore dei centri sociali, c’è un pregresso. L’autonomo, infatti, aveva già avuto un avviso orale del Questore per minacce sempre allo stesso Carocci. Insomma, il pestaggio non sarebbe esattamente un episodio isolato, ma il culmine di una lunga serie di atteggiamenti violenti, sebbene fino a sabato scorso solo a livello verbale.

 

 

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