Strage nella discoteca di Corinaldo: condanne con sconto per la banda dello spray

30 Lug 2020 17:11 - di Redazione
corinaldo

Sono stati condannati a pene dai 10 ai 12 anni i 6 imputati nel processo di Corinaldo. La procura aveva chiesto pene dai 16 ai 18 anni. I sei, che hanno tutti un’età compresa tra i 21 e i 23 anni, la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, spruzzarono spray urticante nella discoteca “Lanterna Azzurra” per generare il caos e compiere delle rapine ai danni dei ragazzini e delle famiglie in attesa del concerto del trapper Sfera Ebbasta. L’esito di quel tentativo di furto, però, fu una strage. Nella ressa morirono schiacciati cinque ragazzini e una mamma di 39 anni: Asia Nasoni, Benedetta Vitali, Daniele Pongetti, Emma Fabini, Mattia Orlandi ed Eleonora Girolimini.

La banda dello spray? “Non era associazione a delinquere”

I sei componenti della “banda dello spray” – Badr Amouiyah, Moez Akari, Andrea Cavallari, Ugo Di Puorto, Souhaib Haddada e Raffele Mormone – sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio preterintenzionale, rapine, furti con strappo e lesioni personali. I giudici, invece, hanno fatto cadere l’accusa di associazione a delinquere, sebbene dalle indagini emerse che i sei facevano parte di una banda che attuava rapine con lo spray “in maniera sistematica”. “La procura della Repubblica prende atto della decisione del giudice e si riserva di valutare le motivazioni della sentenza quando saranno depositate”, ha commentato la procuratrice capo Monica Garulli, sottolineando la risposta celere da parte delle Istituzioni. La sentenza, ha ricordato, arriva a un anno e mezzo dai fatti. Le pene tengono conto dello sconto per il rito abbreviato.

I familiari delle vittime: “È giustizia a metà”

I familiari delle vittime di Corinaldo, molti presenti in aula, hanno espresso delusione. “Siamo amareggiati. Aspettiamo l’altro processo”, ha detto il fratello di Benedetta Vitali. Il marito di Eleonora Girolamini, Paolo Curi, ha poi spiegato che “ai miei figli, che sono piccoli, racconterò che c’è stata giustizia a metà”. I ragazzi Curi rimasti senza mamma sono 4; Gemma, 13 anni, era in aula. “Non ho paura di andare in tribunale, ho già visto tutto quella notte in cui ho perso mia mamma“, ha chiarito la ragazzina arrivando.

L’orrore di quella notte a Corinaldo

Mia mamma moriva e loro continuavano a rubare. Hanno strappato la catenina anche a un ragazzo che cercava di aiutarci. Si può essere così cattivi?”, ha proseguito la 13enne. Anche per l’avvocato della famiglia di Emma Fabiani, che aveva 14 anni, dirsi soddisfatti è impossibile, ma è importante il riconoscimento della responsabilità della banda nella strage. Tutti i familiari, ora, attendono il processo sulle responsabilità dei gestori del locale e di chi diede le autorizzazioni per l’apertura, sulle quali è aperto un altro filone di indagine.

 

 

 


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *