Salute, emicrania: sei milioni di italiani “sospesi” tra attacco e paura del successivo
Non solo dolore ma anche senso di colpa e difficoltà nel fare progetti. E poi isolamento, limitazioni in ogni aspetto della quotidianità, problemi sul lavoro, incomprensione da parte degli altri che poco sanno della malattia. I sei milioni di italiani che soffrono di emicrania vivono spesso una vita sospesa tra un attacco e la costante paura del successivo. Questo almeno è quanto emerge da una ricerca promossa dall’azienda farmaceutica Teva Italia e condotta da Elma Research.
Una ricerca valuta l’impatto dell’emicrania sulla vita sociale
L’esito dello studio è stato presentato oggi nel seminario web “Emicrania: bisogni da soddisfare e sfide da vincere. Fremanezumab, una nuova opportunità per i pazienti”. Si tratta di un incontro dedicato proprio alle persone che soffrono di questa patologia. La novità riguarda la terapia. Dal 21 luglio, infatti, il Servizio sanitario nazionale la rimborsa ai pazienti adulti. Requisiti richiesti: almeno otto giorni di emicrania al mese e con la prescrizione di un centro cefalee.
Gli effetti della patologia valutati in quattro ambiti
L’indagine A deep dive into migraine ha seguito per tre mesi le giornate di pazienti emicranici. Gli esperti hanno raccolto i dati con strumenti differenti: dalla community web ai focus group, allo smartphone diary, con testimonianze video prodotte dai pazienti stessi. Gli effetti dell’emicrania sono stati indagati in quattro ambiti: nella sfera privata, in quella pubblica, nella percezione del giudizio degli altri e nel tipo di reazione nei confronti della malattia. Sono quattro anche i principali tipi di impatto messi in evidenza: limitazione, isolamento, senso di colpa, difficoltà nella progettualità.