Roma, la minisindaca del Pd non vuole dipendenti campani: “Arrivano sempre in ritardo”

18 Lug 2020 14:34 - di Adele Sirocchi
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La minisindaca del I Municipio di Roma (centro storico) è del Pd e si chiama Sabrina Alfonsi. Fosse stata di centrodestra, la sua lettera in cui chiedeva che non venissero più assegnati al suo Municipio impiegati provenienti da fuori regione, soprattutto campani, non sarebbe certo passata inosservata. Invece la sua iniziativa è passata così, in sordina. Anche se la minisindaca, come accusa il M5S, ha parlato proprio come Borghezio…

Ma Alfonsi è una fervente democratica e pensa all’efficienza della struttura da lei guidata. Per questo si è rivolta al Campidoglio scrivendo: “Il I Municipio è da sempre destinatario di dipendenti provenienti da fuori regione vista la sua vicinanza con la principale stazione ferroviaria di Roma. Questo fatto però comporta a questa struttura notevoli disagi nell’offerta dei servizi”. In pratica questi dipendenti hanno difficoltà a rispettare gli orari. Che poi quanti sono questi travet fuori sede? 21 su oltre 300. Possibile che tale cifra metta a rischio l’efficienza dei servizi municipali?

In ogni caso la Alfonsi non fa marcia indietro e, intervistata dal Corriere sulla vicenda, ribadisce il suo punto di vista. E’ vero o no che non desidera lavoratori che non risiedano nel Lazio? “Sono stata strumentalizzata, è esattamente il contrario. Io dico altresì che bisogna distribuire il personale a seconda della necessità della struttura. Non unicamente al I Municipio. Esempio, applichiamo lo smart working anche a loro”. E ancora: “Ora il comune di Roma deve assumere 117 assistenti sociali. Ci aspettiamo che 3-4 siano assegnati al nostro Municipio e gli altri siano distribuiti”.

 

 

 

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