Recovery Fund, dopo 4 giorni e 4 notti trovato l’accordo: all’Italia 120 miliardi di prestiti

21 Lug 2020 8:27 - di Paolo Sturaro
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«Accordo». Con una sola parola in un messaggio su Twitter il presidente del Consiglio Europeo Michel ha annunciato l’intesa sul Recovery Fund. Quattro giorni e quattro notti di duelli sulla governance dei piani nazionali di ripresa e di resilienza. L’ultima versione non era gradita a Conte, cosa che ha comportato una ulteriore pausa del Consiglio. Sale la quota prestiti, che il nostro Paese dovrà comunque restituire con gli interessi.

Recovery Fund, la soluzione e il freno di emergenza

Alla fine si è però trovata una soluzione. Consentirebbe la sola attivazione del freno di emergenza solo in casi eccezionali, che comporta un passaggio in Consiglio Europeo, senza conferirgli facoltà decisionali. L’intera procedura ricade sotto la competenza della Commissione Europea. La delegazione italiana ha anche acquisito parere legale del servizio giuridico del Consiglio, che conferma piena competenza delle prerogative della Commissione. Il che vuol dire, secondo le fonti, che non c’è alcuna «possibilità di veto in nessuna fase della procedura».

All’Italia 209 miliardi, ma aumenta la “quota prestiti”

Il nuovo piano porta all’Italia quasi 209 miliardi. Si tratterebbe di oltre 30 miliardi in più rispetto alla prima proposta (173,8 miliardi). Dei 208,8 mld, 81,4 miliardi sono trasferimenti, in lieve calo da 85,24 miliardi, mentre 127,4 miliardi sono prestiti, rispetto a 88,584 miliardi. Aumentano dunque, di molto, i prestiti, che vanno restituiti ma che sarebbero a tassi molto bassi, visto che la Commissione, un emittente sovrano, si può finanziare a tassi molto bassi, avendo rating tripla A dalla maggior parte delle agenzie.

Recovery Fund, accordo dopo 92 ore di vertice

L’accordo sul Recovery Fund è stato raggiunto dopo circa 92 ore di vertice. Con i «209 miliardi di euro di Next Generation Eu, il 28% delle risorse del piano europeo contro la crisi provocata dalla pandemia di Covid-19, avremo una grande responsabilità. Abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia», ha detto Conte. «Possiamo cambiare volto al nostro Paese. Ora dobbiamo correre, utilizzando questi soldi per investimenti, per riforme strutturali».

Conte ringrazia l’opposizione

«Devo ringraziare anche le forze di opposizione», continua il premier. «Soprattutto alcuni loro esponenti, pur tra legittime critiche, hanno ben compreso l’importanza storica della posta in gioco».

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