Più di cento bengalesi in arrivo dal Qatar. Non sbarcano ma a Fiumicino è il caos
Hanno trovato il modo di aggirare l’ordinanza, già tardiva, che blocca i voli da Dacca. Dei circa 200 passeggeri a bordo del volo Qatar Airway appena atterrato a Fiumicino, ben 135 sono bengalesi. Circostanza che fa pensare a un escamotage per aggirare i controlli dopo il provvedimento emesso al ministro della Salute Roberto Speranza che blocca per una settimana i voli provenienti da Dacca.
Respingimento per motivi sanitari
La Polaria ha emesso un provvedimento di “respingimento per motivi sanitari” dei 135 passeggeri bengalesi a bordo del volo Qatar Airways atterrato al terminal 5 di Fiumicino. La compagnia aerea si difende dicendo di seguire “scrupolosamente tutte le normative stabilite dal governo italiano e dall’Enac”. I passeggeri bengalesi resteranno in aereo fino alle 16, quando il volo ripartirà, mentre le persone di altra nazionalità potranno sbarcare: per i cittadini extra Ue scatterà la quarantena obbligatoria di 15 giorni.
La Regione Lazio: non scaricare su Roma questa pressione
La Regione Lazio, che già ha ammesso di non avere in alcun modo controllato almeno 600 bengalesi rientrati nell’ultimo mese, prova a fare la voce grossa. “In merito alla notizia di un arrivo dal Qatar di un volo su cui viaggiano cittadini del Bangladesh la disposizione del ministro Speranza, in attuazione dell’articolo 43 del Regolamento sanitario internazionale, va rispettata e applicata. Sul volo ci risulta che vi siano 135 passeggeri che si possono definire ‘indiretti’, ovvero originati da Dacca (Bangladesh). Questi secondo la disposizione non dovrebbero sbarcare a Fiumicino”, dice l’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato.
E prosegue: “E’ necessario che Enac emetta una indicazione operativa chiara alle linee aeree affinché non imbarchino, per il tempo stabilito dalla massima autorità sanitaria del Paese, questi passeggeri – aggiunge D’Amato, assessore alla Sanità del Lazio – Comunque le nostre squadre di medici e infermieri sono già sul posto, ma dico con estrema chiarezza che non si può scaricare sul solo nostro servizio sanitario regionale questo onere, peraltro senza alcun tipo di programmazione”. “Occorrono delle regole ferree e chiare, basta fare lo scaricabarile, se vogliamo a monte rafforzare la sorveglianza sanitaria ed impedire rischi effettivi di ritorno. Roma non può sostenere questa pressione. Auspico che vengano assunte decisioni che vadano in tal senso nelle prossime ore”, conclude D’Amato.
Speranza chiede aiuto a Bruxelles: norme severe sugli arrivi extra Schengen
Il ministro della salute Roberto Speranza, finalmente allarmato dal caso dell’aereo dal Qatar, avverte Bruxelles. “Servono urgenti misure rigorose sugli arrivi da aree extra Schengen ed extra Ue”. Speranza si rivolge al Commissario Ue alla Salute e alla Sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, e al ministro della Salute tedesco, Jens Spahn.
Questo il testo della missiva: “Cara Stella, caro Jens, sia pure nell’ambito di una situazione epidemiologica complessivamente favorevole, anche in Italia si è verificata nelle ultime due settimane l’insorgenza di diversi focolai di contagio da Covid-19 – ha ricordato Speranza – innescati spesso da persone provenienti da paesi terzi. Proprio ieri è arrivato un volo charter da Dacca con 274 passeggeri “.
Speranza ricorda di avere, in accordo con il ministro degli Esteri Di Maio, sospeso per una settimana i voli provenienti dal Bangladesh. In considerazione di tali sviluppi – che caratterizzano tanti Paesi europei – riterrei opportuno – ha rimarcato Speranza – delineare insieme nuove rigorose misure cautelative per gli arrivi da aree extra Schengen ed extra Ue”. “In tale contesto chiederei a Commissione e presidenza di promuovere un maggiore coordinamento tra gli stati membri e garantire, così, una maggiore efficacia alla realizzazione dell’obiettivo di contenere la diffusione di contagi causati da focolai di origine esterna”, ha concluso il ministro della Salute.