Multe di 400 euro per chi vende gadget fascisti a Firenze. Sinistra ossessionata: «Sono un pericolo»

23 Lug 2020 10:45 - di Massimo Baiocchi
gadget fascisti

Sono ossessionati, vedono  pericolosissimi gadget fascisti ovunque. E lanciano l’allarme. Hanno iniziato con i monumenti (Boldrini docet). Poi hanno continuato con le statue. Ora tocca ai portachiavi e alle bottiglia di vino con l’immagine del Duce. Urlano allo scandalo, anche una piccola immagine mette a rischio la democrazia. Non hanno altri argomenti, a sinistra. E si aggrappano all’antifascismo militante. All’appello non manca il Comune di Firenze. Ha innalzato da 25 a 400 euro le sanzioni per chi fa esposizione o vendita di oggetti fascisti. Souvenir, abbigliamento “nostalgici” sono vietati. Guai a chi li ha sulle bancarelle o nei negozi.

La delibera che “protegge” dai gadget fascisti

Lo stabilisce la delibera della giunta comunale proposta dell’assessore Federico Gianassi. «Non bisogna abbassare la guardia contro l’apologia del fascismo – ha detto. «Hanno attaccato il murale dedicato al partigiano Silvano Sarti, noi rispondiamo intanto alzando le sanzioni per chi vende prodotti che richiamano a fascismo e nazismo».

FdI: cercano solo un collante che li metta insieme

La decisione del veto ai gadget fascisti è stata criticata dal centrodestra. «Avvicinandosi la campagna elettorale l’assessore ha dovuto cercare il collante che può rimettere insieme le varie sfaccettature della sinistra: l’antifascismo». L’ha affermato Alessandro Draghi, capogruppo di FdI. «A questo richiamo nessuno si può sottrarre, anche perché rimane uno dei pochi sostegni al dilagante calo di consenso popolare».

Intanto a sinistra fingono di non vedere gli abusivi

«Mi piacerebbe accompagnare l’assessore a fare una passeggiata nel centro Unesco a caccia di questi pericolosi gadget fascisti lanciandogli una sfida avvincente. E vediamo cosa si trova prima: un calendario di Benito Mussolini o un abusivo con le stampe o chincaglierie varie per terra!».

I questuanti sulle spiagge ok, i gadget fascisti no

«L’abusivismo commerciale non conosce crisi. Abusivi e questuanti sono tornati nelle consuete postazioni del centro come se nulla fosse. In spregio alle norme di contrasto del contagio che tutti noi siamo chiamati a rispettare. Tornano nelle città d’arte, tornano pure sulle spiagge. È allucinante che non si faccia nulla di concreto per contrastarli», ha dichiarato Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia. Però lo scandalo sono i gadget fascisti.

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