Meloni: «Le concessioni sono pozzi di petrolio. Il governo si è mosso con cialtroneria su Aspi» (video)

16 Lug 2020 9:52 - di Fulvio Carro
Meloni

«Per adesso non c’è ancora un documento da leggere e valutare». Giorgia Meloni, a Radio 24, parla subito della questione Autostrade. «Sì, c’è una lettera, c’è un comunicato stampa del Consiglio dei ministri. Ma non si conoscono ancora i dettagli. Cassa depositi e prestiti entra in Aspi con un aumento di capitale, i Benetton dovranno gradualmente uscire. Dopodiché questo può voler dire tutto e niente. Ad esempio potrebbe dire che è un buon affare per i Benetton che vendono le proprie azioni “ristrutturate”».

Meloni: «Le concessioni, un pozzo di petrolio»

«Però», incalza la Meloni, «il vero problema sono le concessioni autostradali, che sono pozzi di petrolio con gente seduta su quello che gli italiani avevano costruito con tanti sacrifici. Alla fine, usciti i Benetton, altri beneficeranno dello stesso pozzo di petrolio. Quindi il vero tema è che occorre cambiare la ratio delle concessioni».

«Fermi per due anni, poi in una notte…»

«Io ero per la revoca», puntualizza la leader di Fratelli d’Italia. «Il governo si è mosso con cialtroneria, ci si poteva muovere diversamente. È stato fermo per due anni e poi ha dovuto trovare la soluzione tutto in una notte». Un atteggiamento da principianti, quindi, dovuto anche alle tensioni interne all’ammucchiata giallorossa.

Meloni ribadisce il no al Mes

«Diciamo no al Mes, perché non c’è alcuna ragione economica. È innanzitutto un prestito. Tra l’altro in parte sono soldi nostri che ci vengono riversati. Non è vero che se non prendiamo quei soldi dal Mes non possiamo prenderli altrove. Non è vero che ci conviene. Checchè se ne dica, il Mes è un trattato internazionale che non si modifica con le lettere di Gentiloni».

«Vogliono controllare i nostri conti pubblici»

«Faccio una domanda retorica: se questo Mes è così vantaggioso per noi, perché i cosiddetti paesi frugali dicono che il nostro accesso al Mes è una conditio sine qua non per ottenere un accordo vantaggioso sul recovery Fund? Perché vogliono controllare i nostri conti pubblici», conclude Giorgia Meloni.

GIORGIA MELONI A "RADIO 24" 16-07-2020

Qualche minuto in collegamento telefonico a 24 Mattino. Una buona giornata a tutti voi.

Pubblicato da Giorgia Meloni su Mercoledì 15 luglio 2020

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