Meloni: «Domani l’incontro con Conte. Ma sia ben chiaro, non sono disposta a perdere tempo»
Alla fine l’invito è arrivato. Ma rischia di essere troppo tardi. Domani Conte incontrerà a Palazzo Chigi le opposizioni. E Giorgia Meloni avverte: “Non intendo andare a perdere tempo”. In un lungo post su Facebook ricostruisce i rapporti con il premier. E denuncia la gestione personalistica del governo. E il rifiuto sistematico di confrontarsi con il centrodestra.
Meloni: non vado a perdere tempo
“Considero molto grave che il presidente del Consiglio abbia aspettato la fine dei lavori parlamentari sul decreto Rilancio per incontrarci. Hanno voluto gestire in totale autonomia gli 80 miliardi di deficit aggiuntivo. E e lo hanno fatto malissimo. Sperperando la gran parte di queste risorse con pessimi provvedimenti. O in inutili sprechi”. La leader di Fratelli d’Italia Meloni ricorda le centinaia di proposte fatte per migliorare i decreti Cura Italia e Rilancio. “Tutto gettato nel cestino con sufficienza. Probabilmente senza neppure leggere gli emendamenti. Non mi è chiaro di cosa voglia parlare ora Conte. Perché noi avremmo voluto parlare di come sostenere le imprese. Difendere i posti di lavoro. E aiutare i più fragili grazie alle ingenti risorse a disposizione. E che ora non ci sono più“.
“Non è il tempo dei tatticismi e dei giochini”
“Vuole parlare invece del decreto semplificazione, del quale non esiste ancora un testo? O forse non vuole, parlare di nulla. E incontra le opposizioni come proforma. Per rispondere agli appelli del Capo dello Stato?”. La leader di Fratelli d’Italia propende per la seconda ipotesi. Se il governo cerca davvero una proposta condivisa su temi concreti, bisogna discutere sulla base di un documento. Con proposte puntuali. E non su vaghe esternazioni di stampa. Attendo che arrivi questo documento, augurandomi che esista”.
È il momento della serietà
Al Paese – insiste la Meloni – non servono tatticismi o giochini di bassa politica. E’ il momento della serietà. Ognuno deve avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. Per questo chiedo anche al governo che l’incontro sia trasmesso in diretta streaming. In modo che gli italiani possano giudicare chi sta facendo propaganda. E chi sta pensando al bene dell’Italia. Noi non abbiamo nulla da nascondere”.
La crescita costante di Fratelli d’Italia
In una lunga intervista a Panorama rivendica la crescita costante di Fratelli d’Italia. Premiata per la sua coerenza. E illustra il suo obiettivo: portare la destra più in alto di sempre. “Scherzando dico sempre ai deputati di Fratelli d’Italia che supero An e mi dimetto. Qualcuno mi ha detto ‘quando arrivi al 16, vendi tutto’. Ho combattuto tutta la vita per questo. Ma la missione non è finita. Intanto perché i voti vanno presi nelle urne. Poi perché devi trasformare le idee in mattoni. E questo si fa al governo”. Su conte non ha dubbi. “E’ una persona garbata. Ma molto scaltra. Guarda molto più al suo interesse personale. Che a quello della nazione. Non mi convince come si comporta. E che faccia sempre finta di non sapere cosa fanno le persone e i partiti a lui più vicini”.
Il rapporto della Meloni con Berlusconi
Poi la classica domanda sui rapporti con Berlusconi? “Ti ascolta, con lui è molto facile riuscire a ragionare. E se è pienamente convinto di una cosa, ti puoi fidare. Anche perché sa che con me non c’è la sorpresa. Il doppio gioco. Ma io a Berlusconi non devo nulla, se non il rispetto”. La leader di Fratelli d’Italia ricostruisce la storia del suo rapporto con il leader azzurro. “Quando l’ho conosciuto ero già vicepresidente della Camera. Poi sono diventata ministro nel suo governo, fu An a indicarmi. Quando me ne andai dal Pdl per fondare FdI lo feci senza chiedere nulla”. Poi una frecciatina. “L’unica volta che Berlusconi avrebbe potuto fare la differenza fu quando mi candidai a sindaco di Roma. Ma mi preferì uno di sinistra”. Il riferimento è all’appoggio berlusconiano alla candidatura di Alfio Marchini del 2006. Che portò alla vittoria della Raggi.
I 5Stelle hanno tradito tutte le promesse
Poi uno sguardo all’Europa. E ai continui stop and go dei grillini. “Quando voteranno il Mes vorrà che hanno tradito il 100 per cento delle loro promesse. Un record anche per l’Italia”. Pungente anche con Luigi Di Maio. “Io non sarei mai stata in grado di fare le capriole che ha fatto lui nella sua vita. Per quelle gli dovrebbero dare l’oro alle Olimpiadi”. Però – aggiunge – ”è una persona molto carina e cordiale. Forse il più normale nei rapporti personali”. Infine il capitolo delle elezioni. Chieste a gran voce da Fratelli d’Italia in occasione della manifestazione di piazza del 4 luglio. ”Il presidente della Repubblica ha detto che se fosse caduto il governo per lui ci sarebbero state solo le elezioni. E io mi fido”. Anche se non si fa illusioni. Perché “siamo in una democrazia malata. Dove la poltrona vale più del diritto di voto”. L’unica strada è quella dell’election day. ”Se si può votare il 20 settembre per le Regionali, si può votare anche per le Politiche. Cos’è, il virus attacca solo gli elettori del Parlamento?”.