Meloni: «Conte è un lupo travestito da agnello. E con i Cinquestelle fa un teatrino insopportabile»
Giorgia Meloni all’attacco. In un’intervista a Libero stanga il governo dell’ammucchiata. Un esecutivo che va avanti di sceneggiata in sceneggiata. «Talvolta ho l’impressione che il premier sia un lupo travestito da agnello. Una persona con obiettivi precisi, un ragazzo determinato che sa quel che vuole. E vuole rimanere a Palazzo Chigi il più a lungo possibile. Costi quel che costi».
Meloni: Conte e i Cinquestelle, un teatrino
«È insopportabile il teatrino che ha messo in piedi con noi facendo il gioco dei ruoli con i 5 Stelle. Mentre diceva di voler dialogare con l’opposizione i grillini avevano il compito di boicottare in tutti i modi il dialogo con noi, bocciando qualsiasi nostro emendamento. Adesso par di capire che se appoggiassimo il Decreto Rilancio ci sarebbe qualcosa anche per noi. Ma a me non interessa partecipare alla mangiatoia di questo decreto. Il ministro Gualtieri sa bene la serietà delle nostre proposte. Nessuno ha voluto il nostro aiuto».
I rapporti all’interno della maggioranza
«Ritengo», incalza la Meloni, «che se il governo dovesse aprire all’opposizione, il precario equilibrio sul quale si regge la maggioranza andrebbe in frantumi. I loro rapporti interni sono fragilissimi. Così non possono reggere altri tre anni».
Meloni: a Conte insufficienza piena
Al governo Conte do «l’insufficienza piena sulla pandemia. Non ci ha mai ascoltato», dice ancora la leader di FdI. «Per primi abbiamo chiesto misure restrittive sulla Cina mentre altri prendevano aperitivi e mangiavano involtini primavera. Per primi abbiamo chiesto il lockdown che il governo ha posticipato di due settimane con tutte le drammatiche conseguenze».
Pessima la gestione economica
«Sulla gestione economica», aggiunge la Meloni, «il governo, invece, non merita più di un 2 in pagella. Ha dilapidato 80 miliardi con marchette, bonus, regalie e poltrone. Atteggiamento inaccettabile. E le grandi questioni economiche restano nel cassetto anche dopo i cosiddetti Stati Generali. Si procede con provvedimenti a tampone. Una follia».
La manifestazione
La destra in piazza. «Ci sono stati vari tentativi per impedire la nostra manifestazione», puntualizza la Meloni. «Del resto Fratelli d’Italia è stato il primo partito a scendere in piazza con le mascherine d’ordinanza nonostante le polemiche sui rischi di assembramento che sembrano valere solo per noi. Inizialmente era stata autorizzata la presenza di solo 1.800 persone in una piazza (del Popolo) di ben 14.000 metri quadri. Una persona ogni sette metri quadrati».
«Un distanziamento discrezionale che si giustifica in base a chi va in piazza, dato che nella stessa piazza per la recente manifestazione per la morte di George Floyd c’erano circa 6000 persone, a cui non è stato chiesto alcun distanziamento. Ora, a fronte di una mia protesta potremo portare in piazza sabato 4.200 persone. Si vede che hanno rifatto i conti».
Meloni: «Chiediamo libertà e sicurezza»
«Torniamo in piazza», afferma la Meloni, stavolta al Messaggero, «per chiedere libertà, lavoro e sicurezza per gli italiani. Ma soprattutto per andare subito al voto. L’Italia sta vivendo la peggiore crisi dal dopoguerra e le previsioni macroeconomiche sono catastrofiche».