Legge elettorale, in Forza Italia è scontro sul proporzionale. Gasparri: «Non passerà mai»

11 Lug 2020 18:47 - di Valerio Falerni
Legge elettorale

Primi fuochi di guerriglia intorno alla legge elettorale. Tranne il Pd, che sul punto ha richiamato Conte al rispetto degli accordi ottenendone la calendarizzazione già in questo mese, nessun partito ha voglia di affrontare l’argomento. Non a torto, alla luce delle stime sul crollo del nostro Pil per l’anno in corso. Discettare di collegi e di scorpori mentre molti italiani avranno difficoltà a unire il pranzo con la cena equivale a consegnarsi al furore popolare. Questa è la vulgata ufficiale. Ma sotto traccia la legge elettorale scava e disegna alleanze trasversali negli schieramenti e persino – è il caso di Forza Italia – nei partiti.

Lettera al Foglio del senatore Cangini apre il dibattito

Tra i berlusconiani il tema della legge elettorale è particolarmente seguito poiché strettamente intrecciato a quello della leadership della coalizione. Se questa non c’è perché ciascuno fa da sé e va per sé – ragionano in molti -, non c’è neanche l’egemonia leghista. È quel che pensa il senatore Andrea Cangini. «Confido – ha scritto in una lettera al Foglio – che l’evidente incapacità di Matteo Salvini a calarsi nei panni non solo dell’uomo di Stato ma anche del leader di coalizione spinga il mio partito, a liberarsi della sindrome di Stoccolma che a giorni alterni pare avvincerne lo spirito, minacciandone l’onore».

Rotondi: «Una legge elettorale proporzionale sarebbe l’ideale»

Musica per le orecchie di Gianfranco Rotondi. «Sarebbe l’occasione storica – concorda infatti l’ex-dc – per riaggregare un forte centro e così domandare di nuovi agli italiani la guida di un governo di vera innovazione». Ma non per quelle di Maurizio Gasparri, decisamente ostile («faremo barricate») ad una legge elettorale di impianto proporzionale. «Serve solo a legittimare l’inciucio permanente e lo smantellamento del bipolarismo. No, mille volte no», avverte l’ex-ministro. Non per niente, ricorda, è il sistema preferito dal Pd, «per rimanere sempre al governo, anche quando perde». Anche per questo, «non passerà mai». E conclude: «Forza Italia e Berlusconi hanno fondato il centrodestra e il bipolarismo. Non li smantelleremo per fare gli utili idioti di Zingaretti».

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