Il cioccolato rende sane le coronarie e protegge dall’infarto. Lo provano gli studi degli scienziati
Non aiuta solo a combattere la depressione. Il cioccolato, consumato con moderazione, si conferma un amico del cuore. Mangiarlo almeno una volta a settimana aiuta a mantenere sane le arterie coronarie, quindi a proteggere dal rischio infarto. È la conclusione di un’analisi di 6 studi sul tema pubblicata sull’European Journal of Preventive Cardiology. È la rivista della Società europea di cardiologia (Esc).
Lo studio del cioccolato al college in Texas
Chayakrit Krittanawong e colleghi del Baylor College of Medicine di Houston, in Texas, calcolano che – rispetto a chi attinge alla tavoletta meno di una volta alla settimana – chi si abbandona al cioccolato più di una volta nell’arco di 7 giorni ha una probabilità di malattie coronariche ridotta di quasi il 10%.
Gli effetti benefici sulla pressione arteriosa
«Studi clinici condotti in passato», ricorda il ricercatore americano, «avevano già dimostrato che il cioccolato produce effetti benefici sulla pressione arteriosa. E anche sulla parete interna dei vasi sanguigni. Volevamo però capire se agisse anche sulle coronarie, e come».
6 studi per un totale di 300mila partecipanti
Gli scienziati hanno quindi effettuato un esame combinato di diverse ricerche che negli ultimi 50 anni hanno valutato l’associazione fra consumo di cioccolato e malattia coronarica. L’analisi ha compreso 6 studi per un totale di oltre 300mila partecipanti (336.289 per la precisione). Che hanno riferito sul proprio rapporto con il “cibo degli dei”.
Chi mangia cioccolato ha un rischio minore
Durante un periodo di osservazione mediano di quasi 9 anni, 14.043 partecipanti hanno sviluppato una patologia coronarica e 4.667 hanno avuto un attacco di cuore. Rispetto a chi diceva di consumare cioccolato meno di una volta a settimana, chi lo mangiava più di una volta mostrava un rischio dell’8% inferiore di malattia coronarica.«Il cioccolato contiene nutrienti salutari per il cuore come flavonoidi, metilxantine, polifenoli e acido stearico, che possono ridurre l’infiammazione e aumentare i livelli di colesterolo “buono” Hdl», sottolinea Krittanawong.