Gemelline siamesi unite per la testa, separate al Bambino Gesù: è la prima volta al mondo

7 Lug 2020 17:13 - di Redazione
gemelline siamesi

Unite per la testa dalla nascita, nuca contro nuca, e ora finalmente sono in grado di guardarsi negli occhi e abbracciarsi. È la nuova vita di due gemelline siamesi di 2 anni, Ervina e Prefina, giunte a Roma dalla Repubblica Centrafricana e separate grazie ad un intervento straordinario preparato in oltre un anno di studio e in più fasi chirurgiche dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù. «Le gemelle – informa l’ospedale – erano craniopaghe totali, una tra le più rare e complesse forme di fusione cranica e cerebrale. Avevano in comune le ossa dell’area posteriore del cranio e il sistema venoso. Ora stanno bene». Si tratta del primo caso in Italia. «Probabilmente l’unico al mondo di intervento riuscito su una coppia di craniopagi totali posteriori», precisano al Bambino Gesù.

Ervina e Prefina, 2 anni, sono arrivate a Roma dalla Repubblica Centraficana

I sanitari hanno avuto il tempo anche per tracciare l‘identikit interiore delle due bimbe. Sorpresa: pur avendo parti del corpo in comune, la personalità delle gemelline siamesi è diversa e distinta. «Prefina è giocherellona e vivace, Ervina più seria e osservatrice», raccontano i medici. L’attaccatura alla nuca ha impedito loro di conoscersi e riconoscersi. Per farlo, nell’ambito del percorso riabilitativo, l’equipe dell’ospedale ha utilizzato un sistema di specchi. L’intervento finale, eseguito il 5 giugno, è durato 18 ore e ha visto impegnate oltre 30 persone tra medici e infermieri. In totale, gli interventi sono stati tre. Tutti delicatissimi e tutti assistiti da sistemi di imaging avanzato e di simulazione chirurgica.

I medici: «Le gemelline siamesi stanno bene»

A un mese di distanza le bambine stanno bene. «Le ferite – avvertono i medici – impiegheranno tempo a rimarginarsi e il rischio di infezione è ancora presente». Ma tutto lascia ben sperare. I controlli post-operatori indicano infatti che il cervello delle gemelline siamesi è integro. Il sistema ricreato funziona, il flusso di sangue si è adattato al nuovo percorso. «Si trovano  – spiegano i medici del dipartimento di Neuroscienze – in una condizione che darà loro la possibilità di crescere regolarmente dal punto di vista motorio che cognitivo e di condurre una vita normale, come tutte le bimbe della loro età».

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