Gasparri: «Le sviolinate e le ipocrisie di Conte sono insopportabili, governo di incompetenti»

4 Lug 2020 18:17 - di Paolo Sturaro
Gasparri

A Piazza del Popolo tanta gente nonostante sia un sabato di luglio. In tanti infatti stanno cogliendo l’occasione per andare a distrarsi dopo tante settimane di lockdown. Quindi, la massiccia presenza di persone – per Gasparri – ha un significato preciso. «La piazza stronca e boccia tutte le affermazioni o le sviolinate di Conte, che Forza Italia considera incompetente e ipocrita. Era evidente lo spirito di coesione che ha animato il tutto. Questa, secondo me, è stata la cosa saliente…». Il commissario del coordinamento Forza Italia di Roma Capitale, è soddisfatto dell’esito della manifestazione del centrodestra in piazza del Popolo.

Gasparri: «C’è un giornalismo fantasioso»

Il senatore azzurro non ha dubbi. «Dà anche un contributo di chiarezza al giornalismo fantasioso, che confonde la realtà con i propri desideri. I contenuti», dice all’Adnkronos, «sono stati chiari e convergenti: non ci sono differenziazioni nell’essere totalmente alternativi a questo governo e ai partiti che lo compongono».

«Tutto si è svolto ordinatamente»

Gasparri sottolinea la compostezza dell’iniziativa. Più di questo, spiega, non si poteva fare e pretendere alle persone: «Tutto si è svolto ordinatamente. La gente è venuta nonostante le condizioni limitative di accesso e i controlli rigidi che abbiamo previsto. Abbiamo fatto di tutto, infatti, per evitare pericolosi assembramenti e contatti con conseguenti polemiche».

Il governo e i titoli da pagliacci»

«Speriamo che al più presto si possa tornare a una normale vita sociale anche nel campo delle manifestazioni politiche». Gasparri torna ad attaccare il governo giallorosso che definisce «incompetente». «Anche nell’esame del dl rilancio, io non uso i titoli da pagliacci che usa il governo, visto che è mancato un confronto vero, democratico e trasparente in Parlamento».

Gasparri e il dl Rilancio

«Basti pensare», conclude Gasparri, «che hanno tirato fuori all’ultimo momento decine di riformulazioni da votare all’ultimo istante, senza poterle nemmeno compiutamente valutare e la portata del provvedimento non è certo tale da rianimare l’economia italiana che continua a vivere una profonda crisi».

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