Fisco, arriva il trappolone: prelievi automatici mensili sui conti correnti

19 Lug 2020 12:09 - di Davide Ventola

Il piano del Fisco ai tempi del governo Pd-5 Stelle è chiaro e inquietante. Prelevare direttamente le tasse sui conti correnti degli italiani. Lo dice il capo dell’Agenzia delle Entrate in un’intervista al Messaggero. 

L’intervista al Messaggero

Semplificare il calendario fiscale e aiutare investimenti e produzione in questa difficile fase con una cash flow tax. Lo ipotizza il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini (nella foto Ansa), in una intervista al Messaggero dove afferma che “…il tema delle scadenze potrebbe essere un buon punto di partenza per il secondo capitolo della riforma fiscale”.

La scusa? Così semplifichiamo i pagamenti

Un’impresa soggetta a Irpef e solo per questo tributo insieme a Irap e Iva, deve fare da 11 a 31 versamenti l’anno. “Per ridurre questi numeri il fisco potrebbe chiedere ogni mese o ogni tre mesi l’autorizzazione al contribuente di prelevare il dovuto dal suo conto corrente con le compensazioni già fatte automaticamente o come crediti per le successive scadenze. In questo modo il numero dei versamenti sarebbe da 4 a 12 l’anno”.

Le mani del fisco sui conti correnti

“Con questo sistema è possibile cancellare tutto il meccanismo attuale di acconti e saldi. Nonchè la ritenuta sui redditi di lavoro autonomo ed evitando così a monte il sorgere di crediti di imposta in più che il fisco dovrebbe poi rimborsare. Quasi un cambio di paradigma – sottolinea Ruffini – che guarda a un rapporto diverso tra stato e contribuente. In sintesi il ‘fisco di massa’ ha bisogno di automatismi, deve essere un fisco automatico ma controllabile”.

Piccole imprese e fatturazione elettronica

Quanto alle piccole e piccolissime imprese, Ruffini pensa a una cash flow tax, ovvero una estensione della tassazione per cassa con immediata deducibilità degli investimenti, al posto della diluizione attraverso gli ammortamenti. “La fatturazione elettronica ci fornisce già la gran parte dei dati necessari per la dichiarazione Iva, che potrebbe essere precompilata come gli scontrini. Poi la cash flow tax, se pienamente applicata, potrebbe cancellare alcune voci meramente contabili. Ad esempio ammortamenti, rimanenze, accantonamenti rendendo possibile una precompilata Irpef anche per i titolari di partita Iva. Una volta che il fisco sarà in grado di precompilare le dichiarazioni annuali Irpef delle partite Iva, potrebbe farlo anche calcolando mese per mese quanto deve incassare o restituire”.

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