Condanna di Berlusconi, la difesa: «Il nastro con la verità sulla sentenza è noto sin dal 2016»

2 Lug 2020 13:43 - di Francesca De Ambra
Berlusconi

Nessun ritardo e nessuna rivelazione ad orologeria. Gli avvocati Franco Coppi e Niccolò Ghedini precisano in una nota di aver depositato alla Cedu (Corte europea dei diritti dell’uomo) già nel 2016 il nastro contenente la voce del giudice Amedeo Franco. Costui era stato relatore in Cassazione della sentenza di condanna di Silvio Berlusconi. La precisazione si è resa necessaria dopo che alcuni quotidiani avevano temporalmente collegato la divulgazione del colloquio registrato alla morte, nel 2019, del magistrato. Una ricostruzione che ora i legali di Berlusconi definiscono «inveritiera» .

Coppi e Ghedini: «È allegato al ricorso alla Cedu»

Erano stati proprio loro, infatti, ben tre anni prima e precisamente nel marzo del 2016, ad aver «notiziato la Cedu» circa «la sussistenza delle dichiarazioni del dott. Franco ponendole a disposizione della Corte». «Del resto – prosegue la nota – lo stesso Berlusconi in numerose occasioni pubbliche anche precedentemente ne aveva dato conto. E mai il dott. Franco lo aveva smentito. Non vi è stato dunque ritardo alcun nel porre tale documentazione a disposizione dell’Autorità competente. Ma solo l’attenzione di non rendere pubbliche nella loro integralità le dichiarazioni in oggetto per le evidenti ragioni già a suo tempo espresse».

Berlusconi eliminato per via giudiziaria

La nota demolisce l’ultima, fragile, difesa eretta dai detrattori del Cavaliere a sostegno della genuinità di quella condanna a quattro anni per frode fiscale comminata dalla Suprema Corte. Più di un giornalista aveva infatti lasciato intendere che la scelta di rendere noto quel nastro solo dopo la morte della “voce” servisse ad evitare il pericolo di una smentita. Ora sappiamo che non è così e che la difesa di Berlusconi aveva già allegato la registrazione di Franco agli atti del ricorso in sede europea. E sappiamo che fu una sentenza ingiusta, e tuttaviautile   ad eliminare Berlusconi dalla vita politica. Esattamente come lo stesso Berlusconi aveva sempre lamentato.

 

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