Campania, dopo Mondragone focolaio ad Avellino. È allarme: scarsi i controlli sugli arrivi dall’estero
Fa paura il virus in Campania. Dopo Mondragone, Avellino. Sono 11 i casi di coronavirus emersi negli ultimi giorni in provincia di Avellino, 10 nelle ultime 24 ore, gran parte dei quali tutti provenienti dalla zona di Serino e comuni limitrofi. Un paziente è ricoverato da sabato scorso all’ospedale Moscati di Avellino, in gravi condizioni, intubato: si tratta di un 69enne di origine venezuelana, da tempo residente a Santa Lucia di Serino. Sono risultati positivi 5 suoi parenti, tutti originari del Venezuela e residenti a Santa Lucia di Serino.
Altri 2 positivi sono residenti nel comune di Serino e anche loro sarebbero collegati al 69enne. Un 71enne, italiano, di San Michele di Serino, giunto al Moscati per altre patologie è risultato positivo, asintomatico, ed è ricoverato nel reparto di malattie infettive. Altri due casi positivi sono emersi a Rotondi, comune della Valle Caudina. Sono 27 i nuovi casi di coronavirus emersi nelle ultime 24 ore in Campania dall’analisi di 775 tamponi.
“I possibili focolai – scrive Il Mattino – sarebbero stati originati probabilmente da persone che rientravano da paesi esteri“. Un dato confermato dal governatore Vincenzo De Luca che in un messaggio su Fb invoca controlli rigorosi per chi arriva dall’estero.
De Luca: mancano i controlli sugli ingressi in Italia
La Lega chiede verifiche tra le comunità straniere
“Una brutta notizia il nuovo focolaio ad Avellino – dichiara il coordinatore provinciale della Lega, Pasquale Pepe – Per la seconda volta in Campania si verifica per via dell’arrivo di cittadini stranieri provenienti dall’estero. Una mancanza di controlli vergognosa. Chiediamo verifiche tra le comunità straniere, specialmente dell’Est Europa, che sono solite rientrare con pulmini privati in Italia. Incrociamo le dita e speriamo che questa volta De Luca sia chiaro sui dati, diversamente da quanto accaduto a Mondragone”.