Aspi, l’ex-viceministro Rixi: «5Stelle fuori dalla partita. Sarà il Pd a decidere sui Benetton»

15 Lug 2020 13:07 - di Redazione
Rixi

«È evidente che per lo meno il governo abbia intrapreso una strada, non so con quanta determinazione, lo si vedrà. Lo spauracchio della revoca della concessione resta sullo sfondo per tenere insieme la maggioranza, se si pensa che ancora ieri Luigi Di Maio tuonava contro chi non la voleva. Non mi sembra un caso che ad occuparsi delle trattative con i Benetton ci siano due ministri del Pd, De Micheli e Gualtieri. Il M5S si fa da parte e questo consentirà di arrivare ad una trattativa con i Benetton». Edoardo Rixi, ex viceministro leghista alle Infrastrutture, commenta così l’accordo raggiunto dal governo su Autostrade.

Rixi: «Il vero problema è la mancanza di controlli terzi»

Nell’accordo notturno l’ex-viceministro individua una doppia criticità. A suo avviso, infatti, il cambio della compagine sociale non è garanzia di migliore sicurezza del sistema autostradale italiano. «Il vero problema- spiega Rixi – sono le regole concessorie. Manca una disciplina omogenea sulle concessioni autostradali, non ci sono controlli terzi». Il secondo tema riguarda il contenuto della trattativa. «Vorremmo capire – aggiunge – se vengono mantenute quelle opere a titolo compensativo per il territorio come la Gronda di Genova, opera fortemente contestata dai 5Stelle».

«CdP è solo un socio finanziario. Dov’è il piano industriale»

Vi è poi il capitolo dell’ingresso in Aspi di Cassa Depositi e Prestiti. «Un socio finanziario e non un socio industriale», sottolinea Rixi. L’ex viceministro si chiede infatti «chi detterà il piano industriale della società», visto che la manutenzione strade «non è il focus» di CdP. L’esponente leghista ricorda che la Cassa aveva già fatto prestiti ad Aspi per 1 miliardo e 300 milioni. «Nel caso di revoca – spiega – avrebbe avuto un buco di bilancio. E allora meglio metterci altri 5-6 miliardi che perderne 1 e 300 milioni». Ma tutto questo, aggiunge Rixi, non ha nulla a che vedere con la gestione di un piano industriale. «Chi nominerà i manager? Chi avrà responsabilità dei controlli autostradali? Su questo – conclude – non c’è risposta del governo».

 

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