Allarme a Treviso: al centro di accoglienza scoperti 129 migranti positivi al Covid-19
Allarme dal Veneto. Il più grande focolaio di coronavirus d’Italia è a Treviso. Complessivamente sono 129 su 293 testati, i migranti trovati positivi al Covid-19. Gli ospiti della caserma Serena sono risultati positivi al Coronavirus dopo i tamponi effettuati mercoledì dall’Ulss 2. Il maxi focolaio nella struttura che ospita i migranti è stato scoperto dopo che, mercoledì mattina, tre persone sono risultate positive.
Migranti positivi: un numero impressionante di casi
A quel punto, per precauzione, tutti e 350 gli ospiti del centro di accoglienza – oltre al personale della cooperativa – hanno eseguito il test anti-coronavirus, che giovedì ne ha riscontrato la positività di 80. In questa occasione, a differenza della volta scorsa, non si sono verificate rivolte, ma la questura continua a monitorare la struttura.
“Completato lo screening all’ex Caserma Serena. Complessivamente sono stati eseguiti 315 tamponi, 293 sui migranti e 22 sugli operatori che hanno evidenziato 129 positività tra gli ospiti”. Questi i dati ufficiali forniti dalla Usl di zona.
La protesta del sindaco di Treviso
Mario Conte, sindaco di Treviso, ha denunciato la latitanza del governo e del ministro dell’Interno. “Il nuovo focolaio all’interno della struttura genera un danno incalcolabile, anche in termini di immagine, al nostro territorio del quale lo Stato dovrà rendere conto. Ci stavamo riprendendo, il turismo stava nuovamente vedendo la luce dopo una primavera terribile e con questa batosta ci ritroviamo a terra, dopo che il Governo non ha mai ascoltato la nostra richiesta di chiudere la Caserma”, afferma il primo cittadino.
Migranti positivi, “Lamorgese non si vede e non si sente”
“A dirle il vero, stiamo ancora aspettando che il Ministro dell’Interno Lamorgese venga a vedere con i suoi occhi la situazione dopo la nota rivolta dello scorso giugno. Sono arrabbiato perché ora ci troviamo a fronteggiare una nuova emergenza. E la colpa non è dei nostri cittadini”. Un caso che ricorda quello della Basilicata. Regione che era diventata covid free, prima che i migranti sbarcati a Lampedusa non avessero riportato il virus sul territorio.