Addio a John Saxon, attore “cult” di 50 anni di film e telefilm (video)

26 Lug 2020 10:49 - di Laura Ferrari

L’attore italo-americano John Saxon, nome d’arte di Carmine Orrico, protagonista tra Hollywood e Cinecittà, noto come protagonista di numerosi spaghetti western e poliziotteschi degli anni ’70 e ’80, è morto ieri, per le complicazioni di una polmonite, a Murfreesboro, nel Tennessee (Usa). Aveva 83 anni.

L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla terza moglie Gloria Martel, sposata nel 2008, all’edizione online di “The Hollywood Reporter”. Tra i suoi film più noti anche “Tenebre” (1982) di Dario Argento, nel ruolo dell’agente dello scrittore protagonista, e quelli della serie horror “Nightmare”.

Saxon ha recitato in molti film italiani, a partire da “La ragazza che sapeva troppo” (1963) di Mario Bava (1963). Tra gli altri titoli girati a Cinecittà figurano “I tre che sconvolsero il West (Vado, vedo e sparo)” (1968) di Enzo G. Castellari, “La legge violenta della squadra anticrimine” (1976) di Stelvio Massi (1976), “Italia a mano armata” (1976) di Franco Martinelli, “Napoli violenta” (1976), “Il cinico, l’infame, il violento” (1977), entrambi di Umberto Lenzi.

Dagli anni ’70 in poi Saxon ha recitato anche in pellicole horror, come “Un Natale rosso sangue” (1974) di Bob Clark, nel ruolo del capo della polizia; “Uccidete Mister Mitchell” (1975), nel ruolo dell’avvocato Walter Deaney; “Apocalypse domani” (1980) di Antonio Margheriti, nel ruolo di un reduce dal Vietnam; “Nightmare – Dal profondo della notte” (1984) di Wes Craven e “Nightmare 3 – I guerrieri del sogno” (1987), nel ruolo del tenente Donald Thompson, il padre di Nancy, ritornando anche nel ruolo di se stesso in “Nightmare – Nuovo incubo” (1994).

John Saxon era stato anche amico di Bruce Lee

Saxon ha vinto un Golden Globe come “miglior attore non protagonista” per la sua interpretazione di un bandito messicano nel film “A sud-ovest di Sonora” (1966). Ha recitato tra gli altri film in “I tre dell’Operazione Drago” (1973) accanto a Bruce Lee.

Era figlio di genitori salernitani: si chiamava Carmine Orrico

Era nato a New York, nel quartiere di Brooklyn, 5 agosto 1936, da genitori di origine italiana. Antonio Orrico e Anna Protettore erano provenienti dalla provincia di Salerno. Carmine Orrico studiò recitazione con la celebre insegnante Stella Adler ed entrò nel mondo del cinema alla metà degli anni ’50. Iniziò interpretando ruoli di teenager. Secondo la biografia di Robert Hofler, il “talent agent” Henry Willson vide la foto del 16enne Orrico sulla copertina di un magazine. Quindi contattò immediatamente la famiglia. A quel punto, condusse il ragazzo con sé a Hollywood, dove gli fece acquisire il nome d’arte di John Saxon.

Nei suoi primi anni da attore, Saxon lavorò con molti registi noti, tra cui Vincente Minnelli in “Come sposare una figlia” (1958), Blake Edwards in “La tentazione del signor Smith” (1958), Frank Borzage in “Il grande pescatore” (1959), John Huston in “Gli inesorabili” (1960) e Otto Preminger in “Il cardinale” (1963). Saxon ha lavorato molto anche in tv. Nel 1975 partecipò a diversi episodi della serie televisiva “L’uomo da sei milioni di dollari”, interpretando il ruolo del maggiore Frederick Sloan (il primo ad essere rapito e sostituito da un robot, poi affrontato e distrutto dal Colonnello Steve Austin), nonché quello del capo degli alieni ribelli che contrapporrà Sasquatch sia a Steve che a Jaime. Quest’ultimo ruolo venne esteso anche a un’altra serie, “La donna bionica”. Partecipò anche come guest star al telefilm “Starsky & Hutch”. Negli anni novanta e 2000 ha partecipato a numerose pellicole indipendenti ed è apparso in diverse serie televisive, tra cui “Csi – Scena del crimine” e “Masters of Horror”.

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