Vive in macchina da 15 giorni. Riccardo si racconta: “Con il virus ho perso il lavoro. Così è meglio morire” (video)
3 Giu 2020 13:16 - di Eugenio Battisti
Costretto a vivere in macchina come un barbone. E’ una storia da brividi quella di Riccardo, 61 anni. Due figli a carico, uno di quattordici anni. Ha perso il lavoro e da 15 giorni vive nella sua utilitaria. Lo racconta piangendo all’inviata del Giornale. Faceva l’operaio un’impresa ma, a causa di un un incidente che lo costringe a camminare con le stampelle, non lavora dal 1 gennaio. Poi il covid 19 ha fatto il resto.
La storia di Riccardo che vive in macchina da 15 giorni
“Mio figlio non sa che vivo così”, piange mentre fa vedere l’interno della sua vettura trasformata in casa. Mostra la carne, le crostate, le coperte accatastate dentro la macchina. Quella macchina verde che ogni giorno sposta da una parte all’altra del parcheggino dell’Asl dell’Isolotto a Firenze. A seconda di come gira il sole. “Sono stato operato e non posso lavorare, ho scritto all’ufficio di collocamento, ma niente”. Prima si arrangiava, qualche lavoretto in nero per sopravvivere. Ora il nulla. Ha una pensione di invalidità di 700 euro. “Ma con quelli non si vide”, dice Riccardo. Non bastano per crescere due figli e pagare l’affitto. Non senza l’aiuto di qualcuno. Di un governo degno di questo nome. Ora vive come un barbone, senza dignità. Ed è questo il suo maggiore dolore. Il più piccolo dei due figli non conosce la situazione del papà: vive con la madre, in un paesino a 50 chilometri da Firenze dopo che i genitori si sono separati qualche anno fa.
“Mi basta poco, anche solo un lavoro da 400 euro, Ce la farei, mi sentirei utile. Così meglio morire”. Sul sito “Dimissioni del governo giallorosso” compare il filmato che testimonia le sue condizioni di vita impossibili. “Ricordiamo che ci sono 85mila profughi in hotel. Per non parlare delle crociere gentilmente offerte da noi ai clandestini… Il tutto, mentre gli italiani rovistano nella spazzatura e dormono in macchina. Governo della vergogna!”