Virus, Istat certifica il salasso delle imprese italiane: fatturato dimezzato per oltre il 40%

15 Giu 2020 13:51 - di Redazione
Istat

Eccolo il bagno di sangue del lavoro italiano. Registrato e certificato dall’Istat attraverso numeri e percentuali da brivido. Un salasso di fatturato, nel bimestre marzo-aprile, che riguarda oltre il 70 per cento delle imprese rispetto allo stesso periodo del 2019. Secondo il nostro Istituto di statistica, nel 41,4 per cento il fatturato risulta più che dimezzato, ridotto tra il dieci e la metà, nel 27,1 e solo in tre casi su cento la riduzione è stata inferiore al dieci. Fatturato stabile, infine, solo per l’8,9 per cento delle imprese.

L’Istat: il bimestre marzo-aprile è stato un bagno di sangue

Nel burrone del “fatturato zero” sono precipitate poco meno di 15 imprese su cento (il 14,6). Tra queste, fa sapere l’Istat, a guidare la classifica sono le quelle attive nell’ambito delle attività sportive, di intrattenimento e divertimento. A seguire, agenzie di viaggio e tour operator e i servizi di alloggio. I servizi di ristorazione hanno perso il 35,4 per cento. Il fatturato del bimestre marzo-aprile 2020 è aumentato soltanto per il cinque per cento delle imprese, di cui l’1,4 per meno del dieci per cento e il 3,6 per oltre quella percentuale. Si tratta, in totale, di circa 50mila imprese. La riduzione del fatturato – si legge in una nota – è una condizione diffusa in tutti i settori, con quote più elevate nell’industria dei beni di consumo. In particolare in quella del mobile, del tessile e degli articoli in pelle, dei beni investimento, tra cui spicca il dato dell’automotive e del commercio.

Val d’Aosta e Trentino le zone con più imprese a “fatturato zero”

Differenze significative si rilevano osservando la dimensione aziendale. Il 58,5 per cento delle micro imprese dichiara una perdita superiore alla metà o addirittura nessun fatturato, il 48,5 delle piccole, il 33,4 delle medie. Tra le grandi aziende la percentuale scende al 27,4, con una riduzione oscillante tra il dieci e il 50 per cento. Sotto il profilo territoriale, informa ancora l’Istat, sono la Valle d’Aosta (64,1 per cento) e la Provincia autonoma di Trento (60,2) i territori dove insiste il maggior numero di imprese senza fatturato o con fatturato ridotto di più della metà. Significativo il dato anche di Marche (59,4 per cento), Abruzzo (58,9), Sardegna (58,8), Toscana (58,5) e Calabria (58,4).

 

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