Tarro spiazza tutti: «Le mascherine non servono più, spegnete la tv e fate una passeggiata»

12 Giu 2020 8:54 - di Roberto Mariotti

Le mascherine e il distanziamento sociale sono consigli sempre validi o allo stato attuale dei fatti non lo sono più? «Allo stato attuale dei fatti non lo sono più». Ad affermarlo è il virologo Giulio Tarro. «È bene che tutti se ne rendano conto: scienziati e persone che non fanno il nostro lavoro». Per recuperare tranquillità, «meglio spegnere la televisione e godersi una passeggiata all’aria aperta in buona compagnia».

Tarro e le sciocchezze sul Sars Cov-2

Per quel che riguarda il Sars-Cov-2 «è stata detta una grandissima sciocchezza», incalza in un’intervista al blog della Fondazione Pietro Nenni. «Cioè che questo virus bypassa la nostra prima difesa immunitaria, che è la bocca, arrivando così direttamente agli alveoli polmonari. Per poi andare a infettare la zona laringofaringea».

Cosa accade realmente col virus

«È semplicemente ridicolo», aggiunge Tarro, «affermare una cosa simile. Come ogni virus, il Sars-Cov-2 prima di arrivare ai polmoni dando luogo a uno stato iperinfiammatorio, passa attraverso la bocca. Se riesce a superare questa prima difesa immunitaria, si va a depositare nella zona laringofaringea. Solo successivamente, nei casipiù sfortunati e gravi, arrivare ai polmoni. Non avviene il contrario. Tuttavia teniamo presente che questi discorsi relativi al contagio si riferiscono ad una storia del Sars-Cov-2 che, per fortuna, ci siamo lasciati alle spalle».

«O si adatta o è destinato a morire»

«Sars-Cov-2 o si adatta o è destinato a morire»,. afferma lo scienziato. L’esperto cita «uno studio fatto a Singapore», e pubblicato in pre-print su Biorxiv. «Si dimostra che coloro che hanno avuto la prima Sars e sono guariti, hanno sviluppato un’immunità cellulare tale da renderli immuni anche al Sars-Cov-2. E questo perché i beta-coronavirus sono in grado di sviluppare un’immunità di tipo cellulare. Addirittura è più importante di quella derivante dalla produzione di Igg».

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