Strage di Bologna, spunta la testimonianza shock di un soccorritore: tirammo fuori cadaveri senza testa (video)
10 Giu 2020 14:29 - di Massimiliano Mazzanti
Nel 1980, Punto Radio Tv apparteneva niente meno che al Partito comunista italiano, federazione di Bologna. Era stata acquistata dal Pci due anni prima, nel 1978, quando i ragazzi che la fondarono decisero che l’impresa fosse diventata troppo onerosa per loro.
Il passaggio di un’intervista che non è sfuggito al difensore di Cavallini
Tra quei ragazzi, Gaetano Curreri, leader degli “Stadio” e, soprattutto, Vasco Rossi, il quale fu il primo amministratore e direttore dell’emittente. Quando esplose la bomba alla stazione, naturalmente, gli operatori della piccola televisione locale si precipitarono nel luogo dell’attentato, filmando per diverse ore le macerie e l’affaccendarsi drammatico dei soccorritori. Tutto questo materiale, probabilmente, è ancora “patrimonio” del Pd bolognese. Parte di esso, però, è finito nella rete web, sotto forma di programmi tra i più svariati e che parlano di Bologna e della sua storia.
In uno di questi programmi – Quelle antenne sui tetti -, dedicato all’emittenza pionieristica di quegli anni, Alessandro Pellegrini, difensore di Gilberto Cavallini nel processo che lo vede imputato in appello per la strage di Bologna, dopo la condanna in primo grado, non ha potuto non rilevare un passaggio di non poca importanza.
Attenzione a ciò che si dice al minuto 1.30.46 del video
Al minuto 1.30.46, infatti, viene riproposta l’intervista “a caldo” a uno dei volontari accorsi per dare una mano ai soccorritori giunti tempestivamente alla stazione. Questo ragazzo, dall’età apparente di 20/25 anni, coi capelli lunghissimi e la barba incolta tipica dell’epoca, con voce e volto tirati, rispondendo a una domanda della giornalista che lo intervista, dice testualmente: “Poi abbiamo tirato fuori della gente senza… senza testa!”. Dunque, un’altra persona, la quarta da quando si è iniziato a scavare su questo fondamentale aspetto, vide cadaveri decapitati alla stazione.
Quel soccorritore può essere rintracciato
Uno di quali potrebbe essere presumibilmente quello di “Ignota 86”, la cui “maschera facciale” fu ritrovata tra le macerie e che fu poi attribuita erroneamente – o per depistaggio – a Maria Fresu. Un soccorritore che potrebbe ancora essere vivo, data la giovane età di allora e che potrebbe essere ancora rintracciato dagli inquirenti, qualora si decidessero a indagare anche sui reali misteri ancora insoluti che gravano sulla strage di Bologna.
questo è il link per poter vedere il video https://www.youtube.com/watch?v=Qmviosac5CA