Stati Generali, la Woodstock dei buoni propositi comincia male: c’è la “cara e vecchia troika”

13 Giu 2020 11:48 - di Gabriele Alberti

Al via il defilè degli Stati generali dell’Economia  nella  cornice di Villa Pamphili. Titolo:  La fiera del narcisismo del premier. Sottotitolo: l’ombra della Troika sull’Italia. la kermnesse sj apre sotto una luce sinistra.  Spiega Giorgia Meloni dai suoi profili social: “Gli Stati Generali si aprono con i rappresentanti di Commissione europea, BCE e Fondo Monetario, cioè la cara vecchia Troika. Conte vuole dare un messaggio agli italiani e ai mercati finanziari, o è solo dilettantismo? – si chiede  la leader di Fratelli d’Italia- Sono sempre più fiera di non aver accettato di partecipare a questa assurda messinscena”.

Gia, il saluto in apertura della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen; del Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde; e del Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel” è piuttosto inquietante. La cara vecchia Troika ci guarda. E la cosa non ci fa stare tranquilli. Bisogna dire che la kermesse voluta da Conte è stata  criticata, ridimensionata e sbertucciata non poco.  Tanto che il premier più volte intervistato ha dovuto spergiurare: “Non sarà una passerella” l’incontro fiume che terrà occupati fino al prossimo weekend. Un’enormità. Lo scetticismo regna sovrano. La montagna che partorirà un topolino? Tante parole, tante chiacchiere e fatti zero? Con l’Italia che farà i compitini?. Intanto chi pensa alle urgenze che il paese messo in ginocchio dal virus attende?

Maurizio Crozza ha deriso gli Stati generali dalla sua trasmissione su Tv9 con un monologo esilarante : “Mi domando: ma è così indispensabile organizzare la ‘Woodstock dei buoni propositi’ per decidere cosa fare in Italia?”, esordisce in apertura di “Fratelli di Crozza”. “Ma non hanno già un’idea loro? E allora un Governo a cosa serve? A stampare gli inviti?”. Ironia ma non troppo. Mette in ridicolo, pertanto, le tante task- force allestite da Conte, se poi, la parola spetta agli Stati Generali. “Che ne è della relazione Colao, ad esempio ? E’ passata direttamente dalla fotocopiatrice al tritadocumenti….”. Tanti ,tanti soldi sprecati. Crossa prosegue poi su questa falsariga, alla sua maniera, attraverso il giudizio di Feltri sugli Stati generali. Ma se lo dice lui stesso, Crozza: “io sono un guitto”. Ben atri devono trarre giudizi dall’iniziativa. Sorpresa,  anche un tecnico come l’ex premier Mario Monti stritola l’iniziativa di Conte con gelida ironia.  “Gli Stati Generali? Si potrebbero definire la Bilderberg dei 5 Stelle, direi io”, sentenzia , ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. Insomma, una bocciatura.

Cassese: «Meno palcoscenico più buon governo»

Le parole più critiche arrivano da Sabino Cassese:  “La lezione” che dobbiamo trarre dall’emergenza coronavirus vissuta in questi mesi “è molto semplice: meno palcoscenico, più buon governo“. L’ex giudice costituzionale intervistato da Giovanni Minoli su Radiouno Rai a ‘Il mix delle 5’, ha dunque proseguito la sua rampogna: gli Stati generali sono “uno show e non sappiamo neppure se questo show avrà successo, perché consultazioni di questo tipo debbono essere preparate, bisogna fornire le domande. Occorre che si stimoli la persona lungo certe direttrici. Non si può aprire il teatro e dire salite sul palcoscenico e parlate”.

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