Sondaggio “Agorà”: centrodestra unito al 48,6. Il Pd perde terreno, crescono gli indecisi
Sulla tombola del sondaggio settimanale, centrodestra unito fa 48,6 per cento. Significa, ove confermato nell’urna, che alle prossime elezioni politica la coalizione formata da Lega, FdI e Forza Italia, conquisterebbe la maggioranza dei seggi alla Camera e al Senato. La rilevazione è quella realizzata da Emg Acqua per Agorà, la trasmissione di approfondimento condotta su Rai Tre da Serena Bortone. La testa della “classifica” dei partiti non fa registrare scossoni né variazioni. Anzi, gli scostamenti – in alto e in basso – rispetto al sondaggio della settimana precedente sono quasi impercettibili, nell’ordine di pochissimi decimali.
Lega prima. Poco più di un punto tra M5S e FdI
Al primo posto c’è sempre la Lega di Matteo Salvini, salita dal 27,1 al 27,2 per cento. Cede invece lo 0,3 il Pd. Il partito di Nicola Zingaretti è ora distanziato dal Carroccio di circa sette (6,9) punti percentuali: è infatti al 20,3. Sul podio, posizione medaglia di bronzo, resiste il M5S. I grillini prendono un decimo di punto e si attestano così al 15,8 per cento delle preferenze. Sempre a un’incollatura i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, ora al 14,5 per cento dei consensi. Forza Italia che sale al 6, per cento. Ancora sotto il 5 per cento resta Italia Viva di Matteo Renzi. Secondo il sondaggio, la sigla dell’ex-Rottamatore è ora al 4,6 per cento dei favori. Un calo dello 0,1 sulla precedente settimana.
Il sondaggio registra l’incremento di chi non sa per chi votare
Si mantiene invece stabile al 2,6 percento Azione di Carlo Calenda. Stabile anche La Sinistra al 2,2 per cento. Cede un decimale Europa Verde mentre non schioda dall’1,5 per cento Più Europa di Emma Bonino. Tutti gli altri partiti messi insieme pesano per il 2,8 delle preferenze. L’ultimo dato del sondaggio, ma non certo ultimo per importanza, suona come un rumorosissimo campanello d’allarme per l’intera politica italiana. Dice, infatti, che la percentuale di indecisi e di chi dice che non andrà a votare sfonda il 40,4 per cento.
Bene, ma Berlusconi sembra un po’ ondivago