Prova di forza di Macron: ucciso in Mali uno dei capi di Al Qaeda
Un messaggio al terrorismo internazionale, ma anche agli alleati. La Francia di Macron è sempre più sovranista e sempre meno a tinte arcobaleno. Tutto il contrario di come voleva dipingerlo la sinistra nostrana. La conferma arriva in queste ore dal Mali. Le forze armate francesi hanno ucciso il leader di Al Qaeda nel Maghreb islamico, Abdelmalek Droukdel.
Lo ha annunciato il ministro della Difesa francese, Florence Parly, precisando che l’operazione è avvenuta il 3 giugno scorso nel nord del Mali.
La guerra non convenzionale di Macron
Droukdel comandava le forze del gruppo fondamentalista musulmano in Africa settentrionale e in alcune zone dell’Africa occidentale. Aveva infatti rivendicato parecchi attentati. Tra questi, il devastante attacco terroristico al quartier generale dell’Onu ad Algeri nel 2007. In quell’occasione ci furono 62 vittime.
Il governo di Parigi ha schierato oltre cinquemila militari in Africa occidentale, dove diversi Paesi sono impegnati in una vera e propria guerra della quale nessun notiziario internazionale parla. I bersagli dell’operazione bellica di Macron sono i gruppi jihadisti, tra cui Al Qaeda e l’Isis, che hanno entrambi creato gruppi affiliati nella regione.
Non solo in Mali: forze francesi in azione anche nel Sahara
La prova muscolare del governo Macron non finisce qui. Il ministro francese ha spiegato che, dopo il blitz nel Mali, proseguono le operazioni contro lo Stato islamico nel Grande Sahara, l’altra minaccia terroristica nella regione. “Il 3 giugno, le forze armate francesi, con il sostegno dei loro alleati, hanno neutralizzato l’emiro di Al-Qaeda nel Maghreb islamico Abdelmalek Droukdal e diversi suoi stretti collaboratori, durante un’operazione nel nord del Mali”, ha scritto Parly in un tweet.