Ormai siamo a TeleConte. Così la Rai nega voce a Giorgia Meloni

20 Giu 2020 6:00 - di Francesco Storace
TeleConte

Si capisce perché i giornalisti non devono accedere ai dati dell’osservatorio di Pavia sulla Rai, ovvero TeleConte. La direzione delle relazioni istituzionali – che non è gratuita – se li tiene stretti per la vergogna  nel renderli pubblici. Non è un caso la stessa epurazione delle poche voci sovraniste ancora presenti nell’azienda del cosiddetto servizio pubblico. 

Soldi pubblici spesi per dare spazio inversamente proporzionale ai sondaggi e ai dati elettorali più recenti, tra europee e regionali. Lo prova la incredibile sottovalutazione di Fratelli d’Italia. Nei telegiornali di Stato è come se la Meloni debba essere nascosta. Non parlarne. Lo esige TeleConte. Direttore Rocco Casalino.

Il governo vuole Conte superstar e senza contrasto dall’opposizione. Il premier può andare in televisione a insultare i capi della minoranza parlamentare e il diritto di replica è davvero marginale. I numeri non sbagliano mai. 

Telegiornali senza Fdi

Nel mese di maggio il tempo di presenza complessivo nei notiziari del Prime Time è stato di 243 minuti. Il Prime Time è la fascia oraria di maggiore ascolto e il tempo di presenza riguarda la voce data direttamente ai partiti.

Per i telegiornali del Prime Time si registra una quota dello spazio per il Governo superiore rispetto a quella del totale delle edizioni (dal 34 al 39%).

Commenti

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  • Menono Incariola 22 Giugno 2020

    Ma che cosa si vuole ancora aspettare, per rispondere CON I FATTI A QUESTA SPECIE DI “PRESIDENTE DEL LIBERO STATO DI BANANAS”?
    Siamo d’ accordo o no sul fatto che le “decisioni governative” degli ultimi quattro mesi hannno CALPESTATO SVARIATE LEGGI, REGOLAMENTI, ALCUNI ARTICOLI DELLA STESSA COSTITUZIONE, E PERTANTO NON E’ FUORI LUOGO PARLARE DI GOLPE??

  • Menono Incariola 22 Giugno 2020

    Tele Conte, certamente, ma, altrettanto certamente, TELE ROMPO!

  • Banchero Giuseppe 20 Giugno 2020

    Parole!

  • Andrea Marconcini 20 Giugno 2020

    Credo che in una democrazia tutti abbiano il diritto di esporre il proprio pensiero e in politica a maggior ragione i partiti o movimenti che siano devono essere messi in condizione di poter far sapere alla collettività i loro programmi e soprattutto avere la possibilità di esprimere il loro dissenso verso la scelte dell’esecutivo che non le rappresenta e di proporre metodi e strategie differenti.Tutti devono partecipare al dibattito e tutti devono essere informati su quello che succede.Il problema sta nel fatto che chi vince le elezioni si impadronisce dell’informazione(con l’eccezione di RAI 3 che da ‘secoli’ ormai è saldamente incatenata alla sinistra) monopolizzandola e manipolandola a dovere.Questo è sempre stato il secolare e drammatico sistema dell’informazione in Italia al quale prima o poi si dovrà porre rimedio anche se sinceramente non nutro tante speranze perché ovviamente fa gola che tutto rimanga così com’è.Giovani cosa aspettate a farvi avanti c’è estremo bisogno di Voi, lo so ci vuole del fegato e soprattutto un buono stomaco però tocca a Voi e noi vi aspettiamo .

  • Cervohold 20 Giugno 2020

    I giornalisti social-catto-comunisti hanno occupato da anni la RAI, vero covo eversivo del Paese e megafono del Governo, sostenuta al 50% dalla pubblicità e dalla tassa canone obbligatoria, grazie a quel lazzarone di Rensi, aggiunta alla bolletta della luce.
    Altro punto da abolire per sempre nel prossimo programma di Governo, insieme a tutte le tasse sul risparmio privato e a quelle calcolate sul valore di un bene e non sul suo reddito. bisogna smontare ed abolire pezzo per pezzo tutte le leggi vessatorie fatte dal 2011 contro il cittadino e la sua libertà, restrizioni al contante compreso.