M5S, volano parole grosse: «C’è cannibalismo», «troppa vigliaccheria», «vuoto pneumatico»

5 Giu 2020 9:19 - di Giorgio Sigona
M5S

Sale la tensione nel M5S dopo le sanzioni adottate dai probiviri nei confronti degli europarlamentari Ignazio Corrao, Rosa D’Amato, Piernicola Pedicini ed Eleonora Evi. Esponenti sotto accusa perché alcune settimane fa avevano espresso un voto in dissenso dal proprio gruppo sul tema del Mes. I primi tre sono stati sospesi per un mese dal M5S (Corrao e D’Amato sono stati anche sollevati dall’incarico di “facilitatori”), mentre Evi, secondo quanto apprende l’Adnkronos, avrebbe ricevuto solo un richiamo.

M5S, «parlare di temi è impossibile»

Per molti, all’interno del Movimento, si tratta di un “segnale” nei confronti di Alessandro Di Battista. Lo dice senza giri di parole la senatrice Barbara Lezzi, in un post al vetriolo contro i vertici pentastellati. «Parliamoci chiaro», scrive su Facebook Lezzi, «colpire Corrao e D’Amato rimuovendoli dal ruolo di facilitatori e sospendere per un mese Piernicola Pedicini significa isolare Alessandro Di Battista». Dibba, aggiunge, è colpevole «di aver presentato una proposta. Parlare di temi, presentare proposte e chiedere di non rinnovare alla guida della più potente partecipata di Stato un inquisito, è diventato per il M5S uno stigma».

«Per dire no ci vuole coraggio»

«Bastava dire, da parte dei presunti vertici, che non c’è interesse per la proposta. Del resto, io stessa ho chiesto al capogruppo in Senato di organizzare una riunione per discuterne con lo stesso Alessandro. Ma mi ha risposto il vuoto pneumatico. Attenzione, il vuoto e non un diniego. Per dire no», rincara Lezzi, «ci vorrebbe un po’ di coraggio nei confronti di quella buona parte del M5S che, invece, ne vorrebbe parlare».

Lezzi: «È più facile parlare con la Boschi…»

«Eppure», continua, «le riunioni tra noi sono numerose e convocate anche da chi non ha titolo per farlo. È evidentemente più facile, per i presunti vertici, sedere al tavolo con Franceschini, la Boschi e Salvini che confrontarsi con Alessandro Di Battista. Ed è questo il punto su cui vorrei soffermarmi perché è l’aspetto che più mi preoccupa».

Il M5S è debole, scende a compromessi

La senatrice è un fiume in piena: «Il M5S che non si concentra sui temi da portare avanti e si avviluppa su dinamiche interne da sottobosco per colpire bersagli sgraditi, è un Movimento debole». Un Movimento «pronto a scendere a qualsiasi compromesso pur di mantenere quella piccola percentuale utile a garantire sempre qualcuno a scapito di idee, progetti, soluzioni. E, soprattutto, a scapito di quello di cui il Paese avrebbe davvero bisogno». «Si predica unità nazionale, coesione e partecipazione in questo momento drammatico e il M5S diventa un cannibale dimostrando, così, tutta la sua fragilità».

Fragilità e debolezza

«Fragilità e debolezza», insiste Lezzi, «che sono alla base di quella insana proposta di una costituente fondata da chi si eleva al di sopra di tutto e di tutti e si nomina padre nobile ma per farlo, e per far ingoiare ai nostri iscritti una ennesima ratifica del già tutto deciso e apparecchiato, deve necessariamente spezzare le gambe a chi vorrebbe prima parlare e stabilire gli ulteriori obiettivi del Movimento, del come raggiungerli e poi con chi farlo».

La battaglia in vista degli Stati Generali

«Nessuno ha l’ambizione di disperdere le potenzialità di questo governo ma l’ambizione di centrare nuovi obiettivi con uno spirito più determinato e meno incline ai compromessi al ribasso, quella c’è», avverte l’ex ministro per il Sud. La battaglia in vista degli Stati Generali del Movimento è appena iniziata.

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