Giorgia Meloni: «Conte deve capirlo bene, noi non siamo comparse nel suo reality show»
«Non siamo delle comparse nel reality show di Conte. Che Conte voglia il dialogo fa sorridere ma ci andiamo per svelare il bluff. Anche se non ho ancora ricevuto l’invito».. Lo dice Giorgia Meloni a Rtl 102.5. «Segnalo che in commissione bilancio tutte le nostre proposte vengono ancora una volta sistematicamente cestinate. ll confronto a casa mia si fa nel merito e non come una passerella».
Meloni: «Il gioco di Conte è palese»
«Andremo da Conte a chiedergli conto del perché tutte le nostre proposte vengono cestinate, statisticamente almeno una buona deve esserci…», incalza la leader di FdI. .«Neanche il Presidente della Repubblica, quando fa le consultazioni si mette a sindacare su come le delegazioni e i partiti si debbano rappresentare. Il gioco di Conte è abbastanza palese: dividere i partiti di opposizione. Però non ci può riuscire. Lo decidiamo da noi come andare da Conte e noi ci andiamo insieme».
La sfida delle Regionali
Le candidature alle regionali? «C’è voluto un po’ di tempo», risponde la Meloni. «Ma il centrodestra ha dato una grande prova di compattezza. Sulle grandi questioni siamo compatti. Noi stiamo insieme per scelta, loro stanno insieme per interesse. Queste elezioni regionali sono un’occasione per le Regioni che vanno al voto e un modo per dire veramente che cosa si pensa di questo governo».
Meloni: «Non hanno uno straccio di proposte»
Poi nuova stoccata su Villa Pamphili. «Il governo ha organizzato gli Stati generali senza avere uno straccio di proposta e di visione. Senza avere nulla da offrire. Se Conte vuole parlare con noi, mi aspetto che qualche giorno prima dell’incontro ci arrivi il documento del quale bisogna discutere. Temo che in mano non abbia assolutamente niente. E come ha presentato la vicenda dell’Iva lo dimostra».
Il premier, la villa e lo show
«Un presidente del Consiglio serio», conclude la Meloni, «non si permetterebbe di dire stiamo pensando, stiamo valutando, dopo dieci giorni che stai chiuso dentro una villa a confrontarsi con l’universo mondo. Penso che il governo, sull’Iva, dovrebbe arrivare con una sua proposta, non con un stiamo valutando. Per ora sta facendo solo spettacolo».
Conte non può prendere decisioni collidenti con la cricca che lo sostiene. Aperture al centrodestra farebbero vacillare la sua carica, che poggia sul vuoto assoluto. Egli non ha una forza parlamentare che lo sostenga e dunque, a dispetto della ubriacante sopraesposizione mediatica, non può decidere nulla. Peraltro credo che, nemmeno all’opposizione, convenga rendersi complice del più scalcinato governo che la storia repubblicana ricordi. Le posizioni sono del tutto divergenti e le decisioni, assunte in modo scriteriato, rispondono più ad un’ideologia di assolutismo che a concrete strategie politiche ed economiche. Basti pensare alla persecuzione sull’uso del contante, che ci renderà tutti schiavi, schedati ed inquadrati anche nelle nostre scelte più intime, come nelle realtà più distopiche mai ipotizzate ; e sarà il colpo di grazia al libero mercato.