Foto in Senato, la Casellati perde la calma con gli assistenti parlamentari: «State qua come pupazzi»
Alta tensione e nervosismo alle stelle nell’Aula del Senato, che alla fine coinvolge anche la presidente Elisabetta Casellati. Tra le situazioni calde, l’atavica questione dei parlamentari che con gli smartphone scattano foto e riprendono i lavori dell’Assemblea nonostante questo sia vietato. E nel richiamarli, Casellati sbotta con gli assistenti parlamentari perché non segnalano in tempo le trasgressioni.
Casellati: «Chi sta fotografando?»
«In quest’Aula non è possibile fotografare, lo dico continuamente, chi sta fotografando? Me lo dovete dire per cortesia», dice la Casellati rivolgendosi a loro. «Siete qua come pupazzi o volete parlare?». Anche il segretario generale, Elisabetta Serafin, cerca di riportare la calma, segnalando un senatore che stava trasmettendo una diretta della seduta con il suo smartphone.
La riunione con le rappresentanze sindacali
L’incidente viene chiuso rapidamente con un incontro tra la stessa Casellati e tutte le rappresentanze sindacali degli assistenti parlamentari. Durante l’incontra la presidente del Senato manifesta «l’apprezzamento per la professionalità e l’attività svolta dall’intera categoria e dai dipendenti tutti».
Pace fatta
«Le rappresentanze sindacali, nel prendere atto e nel riconoscere che le parole usate dal Presidente non volevano avere alcuna valenza offensiva nei loro confronti, hanno espresso un vivo ringraziamento per la rapida e gradita riunione», si legge in una nota del Senato.
Il botta e risposta con la Taverna
Poco prima c’era stato un duro botta e risposta tra Elisabetta Casellati e la vicepresidente Paola Taverna. Era all’inizio della seduta per la ripetizione del voto di fiducia dopo che era mancato il numero legale. «Non c’ero io, c’era la presidente Taverna, mi prendo le mie responsabilità», aveva affermato tra l’altro Casellati ricostruendo quanto accaduto.
Casellati: «Mi assumo sempre le responsabilità»
«Sono abituata ad assumermi tutte le responsabilità come si confà a chi presiede questa assemblea. Quindi non mi tiro indietro e devo dire che sono fortemente amareggiata per quello che è successo sul voto di fiducia», aveva aggiunto. «C’è stato un errore che non è imputabile a nessuno. Ho appreso alle 20.45 che c’era stato questo problema. Si può dire tutto, ma che si imputi alla presidenza un errore informatico francamente mi pare eccessivo, addirittura fino a definirlo pericoloso. Abbiamo allora un’informatica pericolosa», aveva detto ancora la Casellati.