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Feltri: «I comunisti si sentono superiori, portatori della verità e considerano gli altri come schifezze»

Politica - di Angelica Orlandi - 4 Giugno 2020 - AGGIORNATO 4 Giugno 2020 alle 14:30

A proposito di piazze “buone” e piazze “cattive”. Un articolo di Vittorio Feltri su Libero fotografa alla perfezione quanto avvenuto e quanto sta avvenendo contro la manifestazione del centrodestra il 2 giugno. Il direttore editoriale di Libero scrive avvertendo di non avere mai amato le piazze. E ha raccontato diversi episodi personali a tal riguardo che lo hanno portato alla sua visione delle cose: con i comunisti non c’è possibilità di dialogo perché hanno loro le chiavi della verità. Per cui spiega:  «Non ho odiato mai i comunisti, ma ho detestato il comunismo per la sua supponenza ideologica». Che ha delle conseguenze indigeste per lo spirito democratico. «Gli eredi di Stalin e di Togliatti sono esseri superiori e sono autorizzati a organizzare manifestazioni pubbliche: ovviamente legittime e meritevoli di applausi. Mentre chiunque altro si raduni in piazza è da vituperare ».

La sinistra persevera nel «considerare indegni coloro che progressisti non sono». Il risultato è quanto abbiamo visto e letto a proposito della manifestazione del 2 giugno di Meloni e Salvini: gli assembramenti sono replorevoli solo quando è il centrodestra a manifestare. «In vari luoghi del Paese – scrive Feltri – si sono registrati raduni in varie piazze. Ebbene quelle tinte di rosso sono state valutate opportune, addirittura da applaudire; mentre quelle della destra sono state liquidate quali schifezze censurabili. Perché? Perché sì. Non c’è discussione». Il punto è proprio qui.

Feltri: “Il 2 giugno i repubblichini di Salò votarono Repubblica”

Chiosa col botto Feltri:  «La democrazia non deve distinguere tra buoni e cattivi, è obbligata, per essere tale, a tollerare chiunque non ne rifiuti i principi». E da non dimenticare è che il 2 giugno è la festa della Repubblica che sconfisse la monarchia anche con i voti dei repubblichini di Salò, tanto per essere chiari. Già il fascismo, pur deprecabile, era repubblicano. Sappiatelo».

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  1. alelepri ha detto:

    La Repubblica prese 12,717, 923 voti pari al 54.3% dei VOTI VALIDI
    La Monarchia prese 10,719, 284 voti pari al 45.7% dei VOTI VALIDI

    Ma:
    – Quanti furono i votanti? E gli aventi diritto al voto?
    – Quante furono le schede bianche? E le nulle?
    – Perche’ le percentuali dei voti sono riferite al totale dei voti validi e non a quella dei votanti?
    – Viene pertanto da chiedersi: Quante furono le schede bianche cambiate in voto per la Repubblica?

    Io sono repubblicano ma mi piacerebbe che qualcuno rispendesse alle domande che ho posto sopra.
    Grazie.

di Angelica Orlandi - 4 Giugno 2020