Decreto elezioni, approvazione-bis in Senato. Il centrodestra: «Per Conte ennesima figuraccia»

19 Giu 2020 14:29 - di Valerio Falerni
decreto elezioni

Governo salvo per il rotto della cuffia. Ancora una figuraccia, l’ennesima per il governo Conte. Questa volta sul decreto elezioni. Approvato definitivamente al Senato con una votazione successivamente annullata per mancanza di numero legale. Se ne sono accorti solo dopo. È scattalo l’allarme e i senatori, già in libera uscita, son dovuti ritornare questa mattina per la “vera” approvazione del decreto. Il doppio voto lascia però una scia di strascichi polemici. Il più violento è quello tra il forzista Maurizio Gasparri e la Paola Taverna. Era proprio quest’ultima a presiedere l’aula ieri quando, grazie ad una trappola ben congegnata dal leghista Calederoli, è emersa la mancanza numero legale.

Il decreto elezioni semina una lunga scia di polemiche

In realtà, come ha precisato la stessa presidente Casellati, chi presiede si limita a legge l’esito rilevato dai computer. Gasparri ha chiesto comunque le dimissioni della Taverna che, per tutta risposta, ha inspiegabilmente attaccato Ignazio La Russa finendo però per chiedergli scusa. Un vero caos, che ancora una volta mette impietosamente a nudo l’inadeguatezza della maggioranza giallo-rossa. Una condizione di evidente difficoltà subito colta dalla capogruppo di Forza Italia Anna Maria Bernini. «Al governo – ha dichiarato – sono occorsi i tempi supplementari per approvare il decreto.

FdI e FI: «Ormai la maggioranza non garantisce neanche il numero legale»

«E questo – ha aggiunto – dopo aver rifiutato ogni dialogo su una materia sensibile per la democrazia come il decreto elettorale. Una figuraccia storica che conferma la precarietà di una coalizione che cerca di ripararsi dietro i voti di fiducia e ora al Senato non riesce nemmeno più a garantire il numero legale». Duro anche il commento di Luca Ciriani. «La maggioranza e il presidente Conte – ha infatti dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia – hanno poco da festeggiare visto che miracolosamente hanno ottenuto la fiducia in Senato, salvando così quella poltrona che tengono così stretta e che è l’unica cosa che realmente gli interessi. Dovrebbero provare – ha concluso – ad esprimere minor arroganza e faziosità».    

Commenti

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  • Andrea Marconcini 19 Giugno 2020

    La figura barbina l’hanno fatta un po’ tutti ma la cosa che mi fa arrabbiare è che questi Signori erano già in procinto di partire giovedì pomeriggio e che torneranno a lavorare (si fa ovviamente per dire) nella tarda mattinata di martedì.Questo è vergognoso e inaccettabile e non le polemiche senza senso che hanno caratterizzato la giornata.Il Paese attraversa la più grande e grave crisi dal dopoguerra e i nostri politici calpestano con queste sceneggiate ridicole e irrispettose il nostro fantastico popolo che stringendo i denti arranca ma va avanti con quella dignità e forza d’animo che lo ha sempre contraddistinto.Politici che hanno trovato buona pastura da quando erano poco più che ventenni senza mai aver lavorato in vita loro,politici che hanno trasformato il loro fondamentale e indispensabile servizio in una rendita a vita a scapito di chi si è veramente fatto il mazzo e che dopo tanti sacrifici e sudore percepisce una pensione da fame,politici che hanno scambiato il Parlamento per un luogo di divertimento e svago e di cagnare spregevoli ,per fortuna ci sono le nuove leve ,quelli che gridavano a squarcia gola ‘onestà,onesta’,peccato però che anche loro siano alle prese con la diatriba ‘terzo o secondo mandato si oppure no’e che si siano dimostrati inadatti e inconcludenti su tutta la linea.Che schifo, mi dispiace ma è quello che provo con amarezza e profonda delusione in questo periodo.