Dalle crociate sul bunga bunga ai tweet anti-Meloni: un’ultrà femminista a capo delle donne Pd
Il curriculum di Cecilia D’Elia parla chiaro: militanza, poltrone e crociate ideologiche. Dalla grande battaglia contro il Bunga Bunga berlusconiano, agli incarichi nelle giunte di centrosinistra, agli strali politici contro Salvini e Meloni, fino alle consulenze ben pagate a Zingaretti, suo pigmalione, sulle discriminazioni di genere. Donne Pd, se non è Laura Boldrini, poco ci manca.
Cecilia D’Elia la femminista ultrà
La super femminista Cecilia D’Elia è stata eletta dall’assemblea nazione della conferenza delle donne democratiche Portavoce delle stesse, con 97 voti. Titti Di Salvo ha ottenuto 32 voti. Una donna impegnata nel sociale, sul terreno dei diritti degli Lgbt, dei migranti, sul fronte dell’aborto e delle libertà femminili, ma con un occhio al passato. A quel femminismo che – grazie a un blog alquanto intregralista, Femministerie – viene declinato, oggi come ieri, a sinistra, nel segno dell’oscurantismo, piuttosto che dell’emancipazione femminili.
Da Potenza a Roma, da Veltroni alle donne Pd
Cecilia D’Elia è nata a Potenza, una laurea in Filosofia, è sposata con due figli, ha dalla sua parte soprattutto la militanza politica nel centrosinistra, corredata da incarichi più o meno importanti, facendo parte della giunta con Veltroni sindaco, quindi vice presidente della provincia di Roma con Zingaretti presidente.
Una militanza che si è fatta trincea anti-berlusconiana negli anni di governo del centrodestra, quando Cecilia D’Elia era tra le fondatrici di ‘‘Se non ora quando”, il movimento trasversale nato sugli entusiasmi femministi scatenati dalle inchieste, poi in gran parte naufragate (video), sulle frequentazioni femminili di Berlusconi.
Perfino quelle con Maria Alberta Casellati, fedelissima di Berlusconi e da lui sostenuta nella scalata al vertice di Palazzo Madama, su cui la D’Elia, bontà sua, ha manifestato una pur cauta soddisfazione. “Anche avere avversarie politiche è un guadagno. E lei lo è. Adesso siede sulla poltrona della seconda carica dello Stato…”. Se non ora, quando?
Delle donne che predicano la libertà sessuale, la droga libera, la crocifissione del crocifisso, etc., ma poi si scandalizzano se donne sessualmente libere (e – loro – belle) fanno liberamente sesso per danaro, magari con una sniffatina… non so voi: io ne ho pieni i cabbasisi…