Da Bersani a Scanzi a Carofiglio: da sinistra sequela di insulti contro il centrodestra e i suoi elettori
Lo scrittore ed ex Pd Gianrico Carofiglio parla con disprezzo dei manifestanti che il 2 giugno hanno accolto l’appello di Meloni, Salvini e Tajani e sono scesi in piazza contro il governo Conte.
Carofiglio e la “plebe” di destra
Carofiglio, intervenuto a Lineanotte, si è unito al coro dei detrattori della manifestazione: “Siamo di fronte ad una politica squilibrata e con un’opposizione che mostra la responsabilità che abbiamo visto qualche giorno fa con un manipolo di gente sudata, accalcata, senza mascherina”. Se Carofiglio voleva esprimere disprezzo e disgusto per la “plebe” di cui ha parlato, cioè gli elettori di destra, non avrebbe potuto usare un linguaggio più ostile.
Non è il primo e non sarà l’ultimo. La sinistra è specializzata nell’offendere l’avversario politico con toni supponenti, altezzosi, e con cadute di stile continue salvo poi fare la vittima quando è a sua volta oggetto di critiche pesanti.
Lo scivolone di Bersani sui cimiteri
L’ultimo scivolone in ordine di tempo è quello di Pierluigi Bersani, che ha detto che se al governo ci fossero stati Salvini e Meloni durante l’emergenza non sarebbero bastati i cimiteri. Una narrazione che torna utile per distogliere l’attenzione dagli errori molteplici fatti da un governo sorretto dal Pd nella lotta al coronavirus. Un modo volgare per strumentalizzare le vittime. In ogni caso Bersani non ha fatto marcia indietro anzi, dopo due giorni, ha ribadito il concetto: “Era solo un’iperbole – ha detto – e la confermo assolutamente”.
Andrea Scanzi e la manifestazione del 2 giugno
E che dire di Andrea Scanzi, il pupillo di Lilli Gruber, che parlando della manifestazione del 2 giugno l’ha definita “l’assembramento più pericoloso della storia repubblicana”? Un’altra iperbole dal sen fuggita. Un’assurdità basti pensare alle manifestazioni degli anni di piombo o a quella, ben più pericolosa, del luglio del 2001 a Genova. Ma loro possono permettersi di essere grossolani, insultanti, offensivi. Possono dire tutte le castronerie che gli passano per la testa senza doversi poi giustificare. Sono i primi ad alimentare odio ideologico e politico accusando poi i “nemici”, con incredibile faccia tosta, di essere pericolosi haters.
anche oggi: MOLTI NEMICI MOLTO ONORE.