Berlino nel mirino di Trump. Gli Usa decidono di ritirare un terzo dei soldati di stanza in Germania

6 Giu 2020 16:51 - di Redazione
Berlino

Berlino é nel mirino di Trump. Non solo Cina, quindi. L’atteggiamento tedesco suscita nervosismo tra gli americani. La Casa Bianca ovviamente nega che la decisione di ritirare i due terzi delle truppe americane ancora di stanza in Germania non sia una ritorsione dopo il rifiuto della Merkel di partecipare di persona al G7 di Washington. E tuttavia è quasi impossibile non interpretare la scelta di Trump come una ripicca. Una potenziale minaccia strategica per la Nato e per tutti i riottosi alleati europei. I quali secondo il presidente Usa fidano troppo e volentieri sull’ombrello atomico statunitense e non mettono mano al portafogli per come dovrebbero. Sono anni che Trump insiste sull’aumento degli stanziamenti per quella che si chiama “difesa comune” e per la propaggine militare Nato. E sono anni che il continente europeo, a cominciare da Berlino, fa orecchie da mercante. Mantenendo interlocuzioni economiche privilegiate non solo con la Russia di Putin ma, anzitutto coi cinesi di Xi Jinping. Il fatto che la cancelliera tedesca abbia così platealmente rifiutato di recarsi al G7 deve aver fatto innervosire non poco il Tycoon. Che ha pensato e trovato una risposta adeguata nel richiamo dei due terzi dei ragazzi americani di stanza in Germania. E siccome niente è lasciato al caso ecco che, in aggiunta, Trump ha spiegato ad un gruppo di suoi elettori del Maine che potrebbe nuovamente pensare alle sanzioni contro le auto costruite in Europa a difesa delle “aragoste americane”. Ed è noto che è Berlino il principale produttore di auto nel Vecchio Continente.

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