Azzolina chiede un miliardo. Neppure gli alleati hanno il coraggio di difenderla: «È una sciagura»

26 Giu 2020 9:55 - di Girolamo Fragalà
Azzolina

La bozza? Sbagliata. Le linee-guida? Un caos. È sempre più sola, Lucia Azzolina. Non la difende più nessuno, nemmeno gli alleati. Solo i Cinquestelle rispondono alle critiche, ma col tono basso. Ha sbagliato tutto, la ministra.  Annunci su annunci in mezzo al vuoto. Per poi arrivare al nulla. Ora ha chiesto un miliardo in più in vista della riapertura delle scuole a settembre. Si è resa conto che non bastano le chiacchiere e nemmeno gli show alla Conte. Questo ha provocato l’ironia dei social, «non sa neppure di che cosa parla».

Il fallimento della Azzolina, i mugugni giallorossi

Un fallimento, l’azione della “ministra” e della sua task force. La protesta di professori, studenti e presidi ha lasciato il segno. Tutti i retroscena parlano degli alleati di governo in forte imbarazzo, c’è chi punta alle sue dimissioni. Un elemento messo in risalto da Matteo Salvini: «Mi risulta che questo ministro sia invisa anche a una parte della maggioranza. Quindi la cambiassero. È una sciagura, non supererebbe neppure l’esme di scuola media».

I renziani non ne possono più

A riprova ci sono le posizioni dei renziani. Allo scoperto esce Michele Anzaldi. «Per il governo sembra che i divieti per la pandemia ci siano ancora solo quando si parla di scuola. Perché i ristoranti pieni sì, le spiagge affollate sì, gli aperitivi sì e lo studio no? Perché le tavolate in pizzeria vanno bene, i ragazzi sul muretto sono ok e i libri no? Che senso ha?».

«Gioca allo scaricabarile»

« La ministra Azzolina», continua l’esponente di Iv,  «dovrebbe lasciare da parte il gioco dello scaricabarile nei confronti dei presidi. E assumersi la responsabilità di far tornare tutti i ragazzi nelle aule, stabilendo subito la data di riapertura insieme alle Regioni. Altrimenti questa responsabilità se la assuma direttamente il presidente Conte».

Calenda taglia corto sulla Azzolina

Taglia corto Carlo Calenda. «Sintesi delle linee guida per la riapertura della Azzolina: “dirigenti, fate come credete nei limiti delle vostre competenze e dei soldi che avrete». Più che un piano di governo sembrano i consigli della nonna».

Le opposizioni: «Deve solo andarsene»

«Adesso basta», dice a sua volta l’azzurra Lucia Ronzulli. «La Azzolina faccia un regalo a tutto il mondo della scuola, si dimetta e lasci un posto così importante a qualcuno di più competente. Non si può mettere il destino dei nostri figli, dei bambini, di tutti gli studenti nelle mani di un ministro improvvisato che non sa neppure dove sta di casa. È un pesce fuor d’acqua criticato addirittura dalla stessa maggioranza».

«Sta portando la scuola nel baratro»

Per Carmela Bucalo (FdI), «Il ministro Azzolina sta portando la  scuola nel baratro. Brancola nel buio». Precedentemente c’era stato il duro commento di Giorgia Meloni: «Solidarietà ai sindaci, ai presidi, ai docenti e a tutto il personale della scuola. La Azzolina si comporta come Ponzio Pilato e utilizza l’autonomia scolastica come pretesto per lavarsi le mani e scaricare sui presidi e gli enti locali tutte le responsabilità sulla riapertura a settembre delle scuole».

Commenti

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  • pinco 26 Giugno 2020

    Azzo……Lina quante ne combini