Zaia demolisce la sanatoria dei migranti: “Ci sono tanti italiani nei vigneti del Veneto, basta con la retorica” (video)
Luca Zaia, presidente del Veneto, demolisce la sanatoria degli immigrati del governo. “Basta – dice in conferenza stampa – farci vedere le campagne piene di immigrati che raccolgono i pomodori. Io conosco un sacco di vigneti, andate a vedere nel Veroinese, dove lavorano veneti o comunque persone italiane”. Immagini che nessuno fa mai vedere, continua Zaia. Una bocciatura della sanatoria di cui il ministro Bellanova è stata la prima e principale sponsor. “Bisognava chiedere prima agli italiani. E non sto parlando male degli immigrati. Ma se mi chiedete il mio parere, io non avrei fatto la regolarizzazione”.
Parole che si aggiungono alla bocciatura che arriva anche da Roberto Maroni. L’ex ministro leghista respinge il paragone tra la sua sanatoria del 2009 e quella del governo Conte. Una differenza di cui parla anche Matteo Salvini: “Questa sanatoria come quella di Maroni del 2009? No, questa è una cosa indiscriminata, ora si sanano anche le decine di migliaia di immigrati che hanno fatto domanda, a cui è stata respinta dalle commissioni, perché falsa e bugiarda”. Così Matteo Salvini, a Radio 24. “Una cosa – ribadisce – è allungare il permesso di lavoro a chi ha già un contratto di lavoro e per me ha un senso, un conto e sanare indiscriminatamente chiunque ci dica io ero in Italia prima dell’ 8 marzo 2020”. “Qui – avverte – si regolarizzano anche quelli che bivaccano in questo momento di fronte alla stazione Termini”.
❌❌❌ SANATORIA PER GLI IMMIGRATI IRREGOLARI, ECCO COSA NE PENSO! ❌❌❌ pic.twitter.com/JywWDmrCmG
— Luca Zaia (@zaiapresidente) May 15, 2020
Bisogna essere pazzi o in malafede per regolarizzare centinaia di migliaia di immigrati clandestini quando ci sono milioni di Italiani senza lavoro e alla canna del gas. Anziché fingere di commuoversi la Bellanova e tutto il governo giallorosso dovrebbero vergognarsi.
la donna bellanova deve andare a lavorare la terra come ho fatto io, per poi riscattarmi.