Virus, Berlusconi: «Dal governo norme confuse. Così non ci sarà mai una vera ripartenza»

22 Mag 2020 12:21 - di Michele Pezza
Berlusconi

Fase 2, movida, Mes, Ue e disegni egemonici della Cina. È un Silvio Berlusconi a tutto campo quello intervenuto stamane a Mattino 5  su Canale 5. Sulla ripartenza post-virus il Cavaliere fa sconti a Palazzo Chigi. «La confusione delle norme e delle indicazioni date dal governo, certamente non aiuta», dice infatti l’ex-premier sottolineando la «responsabilità» di cui sta dando prova «la maggioranza degli italiani». Berlusconi vede «una grande voglia di ripartire», ma anche «una responsabile attenzione ai pericoli». A maggior ragione, spiega, occorre evitare gli «eccessi» da parte di «ragazzi, che si comportano in modo pericoloso». Da qui l’appello a governo e sindaci a vigilare affinché «la movida fuori dai locali non si trasformi in una bomba sanitaria».

«Molti imprenditori hanno scelto di non riaprire»

Ma non è solo la paura del virus a rendere problematico l’avvio della Fase 2. Molto vi contribuiscono, secondo Berlusconi, anche «le prescrizioni del governo». Per rispettarle, sottolinea, i proprietari di bar e negozi «sono costretti a veri e propri salti mortali». Tanto è vero che molti hanno preferito non riaprire. È uno stato d’animo che l’imprenditore Berlusconi comprende più di ogni altro. Ed è soprattutto in questa veste che indica cinque obiettivi immediati per andare incontro al lavoro autonomo: «Semplificazione burocratica», contributi a «fondo perduto da versare subito», sospensione «del prelievo fiscale fino a fine anno», cassa integrazione «a chi ne ha diritto» e saldo dei debiti da parte dello Stato in favore delle imprese che vantano verso la P.a. crediti per oltre 60 miliardi di euro.

Berlusconi: «Attenzione all’imperialismo comunista cinese»

Berlusconi definisce poi «incomprensibile» la discussione sul Mes. Si tratta, ricorda, «di denaro all’interesse dello 0,1 per cento e senza condizioni». È un tema trasversale a maggioranza e opposizione. Ma il Cavaliere non ha dubbi: «Sembra fatto apposta per l’Italia. Parliamoci chiaro: è un atto di generosità dei nostri partner europei che dovremmo apprezzare». La Ue, aggiunge, «è l’unica possibilità che abbiamo di esercitare un ruolo del mondo». L’ex-premier non nasconde la preoccupazione per quella che definisce «l’offensiva dell’imperialismo comunista cinese». E sottolinea che la Cina «è stato il primo Paese» ad essere colpito dal virus, ma anche «il primo a essersi ripreso mentre i Paesi del mondo libero potrebbero rimanere ancora in una condizione diMichele PezzMichele Pezzadebolezza».

 

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  • Enrico Zampieri 23 Maggio 2020

    I nostri alleati rifiutano un prestito a un interesse vicino allo 0 che ci servirebbe come il pane, perché vogliono uscire dall’Europa. Legittimo desiderio ma, poi, l’Italia non conterà proprio più niente. Forza Silvio. Forza Italia.