Silvia Romano riappare su Fb col nome di Aisha e il velo sul volto

23 Mag 2020 15:01 - di Redazione

Nuovo profilo Facebook per Silvia Romano, la cooperante rapita dai miliziani di Al Shabaab e rimasta prigioniera per 18 mesi in Somalia. La ragazza, rientrata da due settimane in Italia, a Milano, per il suo nuovo profilo Fb utilizza il nome assunto a seguito della conversione all’islam, Aisha S. Romano. Per l’immagine del profilo la giovane ha scelto una sua foto in cui è ritratta sorridente in quello che appare come un negozio di stoffe, con un velo che le copre il capo e un bicchiere in mano. Come sfondo, invece, una foto della Porta Blu a Fes, in Marocco.

La smentita dell’intervista su Silvia Romano

“Siamo consapevoli che il giornale italiano La Repubblica ha detto di avere un’intervista con il nostro
portavoce, Sheikh Ali Dhere, che avrebbe discusso il caso di Aisha Romano. Quella supposta intervista è falsa. Sheikh Ali Dhere non ha dato interviste ai media su quel caso. La Repubblica ha dato fake news che ingannano i suoi lettori”. Lo ha dichiarato al ‘Foglio’ il portavoce militare del gruppo somalo al-Shabaab, Sheikh Abdiaziz Abu
Musab, ribadendo la smentita già fatta circolare, secondo il quotidiano, due giorni dopo la pubblicazione dell’intervista dall’ufficio media dell’organizzazione legata ad al-Qaeda.

Sabato 16 maggio ‘Repubblica‘ ha ribadito con una nota che l’intervista è vera. Ma anche il reporter somalo Harun Maruf, sempre intervistato dal ‘Foglio‘, esprime forti dubbi. Maruf ha trent’anni di esperienza sul campo e master in giornalismo all’Università di Londra, ha fondato il programma The Investigative Dossier e nel 2018 ha pubblicato ‘Inside Al Shabaab. The Secret History of Al-Qaeda’s Most Powerful Ally’, che è il saggio di riferimento per capire cosa sono gli al Shabaab.

“Personalmente – spiega – penso che il linguaggio usato dal supposto portavoce nell’intervista non sia il linguaggio di al-Shabaab. Al-Shabaab non ha mai ammesso un rapimento in pubblico, dubito che questo sia il caso. Sono anche scettico sul fatto che un politico locale abbia procurato l’intervista, al-Shabaab ha un ufficio media
che si occupa delle interviste. Hanno concesso interviste a Bbc, Reuters e al Jazeera in passato”. Se ci fosse un audio, aggiunge, sarebbe facile verificare, Ali Dhere è portavoce dal 2011, la sua voce è conosciuta.

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