Riparte tutto tranne il calcio. Che resta appeso alle indecisioni di “Giuseppi” e Spadafora
Riparte tutto o quasi. Ma non il calcio. Fgci e Lega di Serie A hanno come obiettivo di scendere in campo il 13 giugno. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo…il Conte. Quello di Palazzo Chigi, non quello di Appiano Gentile. Quello che non avendo mai chiesto e ottenuto il voto di nessuno s’arroga il diritto di decidere sulla vita di ognuno. Riparte tutto o quasi. Perché appunto sarà questo “Giuseppi” a fischiare il via libera oppure la fine di questa stagione del calcio italico. Sarà lui a decidere il da farsi. Col fido Spadafora. E perciò, tutti in attesa di questo novello Timoniere senza timone, che dispensa consigli non richiesti e promette aiuti mai devoluti. Se anche i calciatori potranno riprendere ad allenarsi in gruppo, approntare partitelle e, infine, scendere nuovamente in campo, dipenderà dal suo ok e da quei “protocolli” rimodulati e rivisti. Anche perché nella versione prodotta sembrano stilati probabilmente da gente che non sa neppure com’è fatto un pallone o un campo da calcio o un allenamento di squadra. E il ridicolo è che mentre qui ancora si bisticcia, proprio in quest’ultimo week-and di confinamento, abbiamo potuto rivedere in diretta la Bundesliga, coi gol e le vittorie di Dortmund e Bayern. Già. Poi dici dei tedeschi: qui ancora si disquisisce di disposizioni e distanziamento sociale da rispettare magari anche per i calci d’angolo e le punizioni, là finalmente si riscende in campo e si segna. Questione di mentalità, di capacità e di priorità: non c’è partita!
Altri hanno deciso di interrompere, se Dio vuole. la Francia e non solo.Perchè non lo riconoscete ?
E non dipende da quello che , come pappagalli, chiamate “Giuseppi”. Ma dai pericoli, che dovrebbero essere evidenti anche agli interessi del pallone, del virus cinese.
Ricordatevi, piuttosto, dei morti provocati da Atalanta-Valencia ( e non solo ! ).